1-DUE CHIACCHIERE CON

UNA BELLA CHIACCHIERATA CON BERNARDINO RADICCHI STORICO MANGINO DELL’ ONDA

Lo scritto in collaborazione con

duomo

Venerdì pomeriggio ci incontriamo, ci andiamo a sedere al Bar e parliamo per quasi due ore. Volevo farci una chiacchierata in video e farvela sentire e vedere, sarebbe stata, molto, molto istruttiva per molti, specialmente per i giovani e non solo per loro. La persona con cui ho chiacchierato per quasi due ore è Bernardino Radicchi. La maggior parte della gente dirà: e chi è Bernardino Radicchi? E’ stato l’anima dell’Onda paliesca per decenni vincendo quattro palii da mangino, ma non è questo, è uno di quelli veri, di quelli che conosce il palio nei suoi meandri più profondi. Di quelli che contavano davvero e che sapevano come e quando bisognava fare le cose. Uno di quelli a cui il Palio è costato e non solo in termini economici, anche se il ritorno in termini di soddisfazioni e risultati non sono mancati. Mangino dall’inverno 1967-1968 con una breve interruzione, è arrivato ad essere mangino della contrada Capitana dell’Onda fino al 1996, gli anni contateli da soli…. Purtroppo la sua nota riservatezza gli ha impedito di fare questa chiacchierata pubblica, l’ha fatta però in privato con me, e non una volta ne sono rimasto affascinato nonostante lo conosca da anni. Ha spaziato nei racconti, dagli anni 30 da quando la Torre da contare poco si ritrovò con Busisi Menotti ad essere al centro delle strategie paliesche e delle vittorie, mettendolo in “tasca” varie volte, e non solo per le vittorie, al mitico Ettore Fontani, anima della contrada dell’Oca. Riconosce la capacità di questo capitano della Torre ad accaparrarsi portandolo come fantino nella Torre, <Ganascia> Fernando Leoni, dopo la sua lite con la Tartuca. Queste sono cose che ha studiato e sicuramente ascoltato i racconti di chi le aveva vissute quelle cose e lo ha arricchito di conoscenza di Palio, ma una conoscenza vera, che pochi possono vantare di avere. Mi racconta le volte che dormiva a casa di Beppe Gentili <Ciancone>, in un divano o dove capitava, nelle sue escursioni anche di settimane nel romano e vedere le corse e a cercare e visionare fantini.  Le chiacchierate di palio con Ciancone lo hanno arricchito ancora di più di conoscenza, scoprendo retroscena che pochi sanno. Mi racconta la sua esperienza con Mauro Matteucci <Marasma> di quando il Gentili lo teneva con se a casa e facevano piazza pulita nelle corse di provincia nel Lazio. Di quando la sua salute, parlo di Marasma, era buona  e riuscirono a tirarne fuori il meglio in quegli anni 1979- 80-81 Di come veniva seguito dal Gentili e poi dall’Onda dopo che cessò di essere il fantino del Bruco. Sbagliando però poi ad insisterci quando la mala salute aveva riprese campo. Della persona che veniva da Roma e che era divento il guru,di questo ragazzo, che lo seguiva sempre e per Marasma era la figura di riferimento quindi importante e lui sfruttava questa cosa a suo favore. Mi racconta degli accordi dei fantini, con intesta il Gentili, per far vincere quella o quell’altra contrada. Di Sengardi capitano dell’Istrice che si calava in queste realtà ricavandone risultati. Questi i racconti degl’anni che Gentili raccontava di cui scrivevo sopra.  Mi racconta di quando c’era, verso il 1968, l’ultimo podere rimasto, in zona Acqua Calda dopo che venne cementata, nella zona della porta che va verso Belriguardo, e che sotto l’attenzione del Papi Ezio, storico Barbaresco dell’Istrice e conoscitore di cavalli, ne seguiva diversi che erano stanziali in quel podere, tra i quali la forte grigia Sambrina. Degli accordi che si stipulavano in quel podere e delle inevitabili bisbocce che ne seguivano dopo con le relative sbornie. Mi ha raccontato delle corse al pomeriggio a Magliano Sabina e poi di seguito in notturna a Giove. Che il romano era un serbatoio di fantini, come il grossetano e la montagna, posto da dove son venuti i vari Vittorino e Ganascia da Monticello Amiata. Bazza da Arcidosso, anche se però era nato a Cinigiano vicino a Grosseto. Per non dimenticare Rondone, Bubbolino e Bubbolino non è un errore, ma parlo di Piarccini Dino e Pieraccini Cesare, anche se il primo si trasferì poi a Seggiano, paese dove era nato anche Rondone e ce ne sono altri che probabilmente dimentico. E che con molta probabilità quest’avvento di fanti senesi è “imputabile” a queste mancanze, non essendoci più le corse a flotte come c’erano prima nel romano.  Mi racconta di storie di Palio, di accordi tra fantini strettamente segreti e la capacità di qualche dirigenza che riusciva a girare a suo favore queste situazioni. Di contrade ricche d’estate, ma povere d’inverno, momento dove invece contano più dieci lire che cento lire d’estate, perché ormai gli accordi sono presi. Così di tante altre cose mi racconta, come delle prime corse a pelo effettuate ad Asciano in notturna. Ancora una volta mi fa riferimento ad un capitano della Torre, Giuliano Gambelli, lui mi dice mi ha fatto girare i …. aveva una dote, racconta, lui parlava come fantini, loro lo giudicavano uno di loro e allora….. Era un problema. Non fraintendete, nelle sue parole non ci sono ne rimpianto ne risentimento verso nessuno e nemmeno nostalgia. Ho fatto il mio tempo, e aggiunge: sono in pensione. Ma senza sarcasmo, è persona colta ed intelligente il Radicchi. Lo stesso non voler apparire, la maniera pudica e con voce bassa con cui racconta, la riservatezza che sempre lo ha contraddistinto, di sue interviste se ne trovano poche o punte, detto alla senese. La scaltrezza nel Palio, lui quella l’ha sempre avuta, sapeva e contava nel Palio, i suoi capitani gli delegavano molto se non tutto. Persona flemmatica, ma con quella sua flemma, arrivava però quasi sempre prima degli altri nelle cose e nelle situazioni. Lui faceva il mangino a tempo pieno, ma solo per l’amore di farlo, ahh un av’è paura che a lui in tasca un gli c’è entrato nulla, semmai uscito tanto e non solo di denari. Peccato questa chiacchierata tra conoscenti avversari ma che si sono sempre rispettati e che hanno vissuto un periodo comune non l’avete potuta ne vedere ne sentire, vi avrebbe sicuramente arricchito e fatto capire che il Palio di oggi è come quello di ieri. Che il Palio è logica anche se con furbizia, come insegnava il Dott. Rugani, ma non bisogna mai esagerare, dice, altrimenti si rischia di fare come qualcuno che pensò di mandare venduto in una contrada Vittorino, dimenticandosi che Vittorino era di quelli a cui piaceva sempre vincere e così fu. Già, e non si scorda nemmeno di andare a trovare Marasma, e in quel periodo mangino non era, almeno ufficiale, però…
Io ve l’ho voluta raccontare e sintetizzandola questa lunga chiacchierata perché Bernardino Radicchi è persona di Palio da far conoscere a chi non lo conosce e ricordare a chi l’ha conosciuto.

Grazie Bernardino è stato un piacere.

CITA

About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: giornalebrontolonews@gmail.com

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