15 Agosto 2023
IL SINDACO NICOLETTA FABIO HA CONSEGNATO IL “MANGIA 2023” AD ANGELO RICCABONI.
A CIRO CASTELLI E A “I RAGAZZI DEL ’53” LA MEDAGLIA DI CIVICA RICONOSCENZA
Oggi 15 agosto per la festività di Maria S.S. Assunta in cielo, Patrona e Regina di Siena e del suo antico Stato, dopo la Messa che si tenuta in Cattedrale dalle 10, alle 11,30 il Teatro dei Rinnovati ha ospitato la cerimonia di consegna del premio “Mangia 2023” ad Angelo Riccaboni, per aver contribuito ad accrescere la fama di Siena nel mondo.
Le Medaglie di Civica riconoscenza sono andate a Ciro Castelli, uno dei massimi esperti italiani di restauro della parte lignea dei dipinti su tavola; e a “I Ragazzi del ’53” che, per il loro impegno in ambito sociale, si sono resi cittadini benemeriti
Medaglie di civica riconoscenza a Ciro Castelli e a “I ragazzi del ‘53”
Si è tenuto stamani al Teatro comunale dei Rinnovati il solenne appuntamento del Premio
Mangia 2023. Il sindaco Nicoletta Fabio ha conferito ad Angelo Riccaboni, candidato dalla Priora
Contrada della Civetta, l’ambito riconoscimento della città; a Ciro Castelli (proposto dalla
Contrada di Valdimontone), e a “I ragazzi del ‘53” (proposto dalla Nobile Contrada del Nicchio) le
medaglie di civica riconoscenza.
La presentazione di Angelo Riccaboni è stata fatta dal dottore Luca Garosi che ha sottolineato
quanto il <<suo contributo nel far conoscere Siena nel mondo derivi dall’essere un protagonista
nel dibattito nazionale e internazionale sui temi della sostenibilità ambientale e sociale e
dell’innovazione nel settore agroalimentare nonché dal ruolo ricoperto nel risanamento e rilancio
del nostro Ateneo quando ne fu Magnifico Rettore>>.
Garosi ha voluto poi ricordare che <<è stato Professore Ordinario di Economia aziendale presso
l’Università di Siena dal 1999, insegnando le tematiche del governo e controllo aziendale
nell’ambito dei programmi della Scuola di Economia e Management Richard Goodwin>>, prima
di ripercorrere gli anni di gioventù di Riccaboni alla Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie
segnati da ottimi risultati negli studi e da una forte attività partecipativa alla vita studentesca ma,
anche, dalle sue passioni sportive legate al calcio e alla pallacanestro. Quest’ultima vissuta
anche in Contrada. <<Da metà anni ’90 – ha precisato – aveva iniziato a frequentare la Civetta
accompagnando la figlia. La sua costante presenza lo aveva presto portato ad essere parte della
nostra comunità>>.
Tornato alla carriera professionale e analizzando le varie esperienze di successo maturate da
Riccaboni, Garosi è arrivato alla conclusione che tutte sono accomunate dalla <<capacità di aver
giocato di anticipo, di aver individuato in tempo le tematiche di ricerca e accademiche destinate a
diventare importanti>>. Dai percorsi di ricerca alla Harvard Business School, New York University
e Columbia University al ruolo di visiting scholar in molteplici atenei internazionali, fra cui HEC
(Haute Ecole de Commerce) a Parigi, London School of Economics, University of Southern
California a Los Angeles, INSEAD a Parigi, DePaul University a Chicago, Tsinghua University a
Pechino e componente del Comitato editoriale o scientifico di molteplici riviste internazionali.
L’aver contribuito al processo di definizione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, come
componente del Comitato Direttivo della rete SDSN (Sustainable Development Solutions
Network) promossa dalle Nazioni Unite. Impegno che lo portò a partecipare alla storica
Assemblea Generale dell’ONU del 25 settembre 2015.
Come ha spiegato Garosi <<la sua capacità di giocare di anticipo si è vista anche nell’importante
iniziativa nazionale, da lui portata a Siena, ‘Insieme per gli SDGs’ (Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile), in collaborazione con il Comune di Siena e il Ministero degli Affari Esteri, e dai
molteplici eventi e percorsi formativi organizzati dallo stesso, come Agrifood Next, forum per
promuovere l’innovazione sostenibile in tale settore, e la ‘Siena International School on
Sustainable Development’, in collaborazione con l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
(ASVIS). Anche il Programma di ricerca e innovazione mai lanciato nel Mediterraneo, PRIMA,
Comunicato Stampa
Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area, focalizzato sui sistemi
agroalimentari. In quegli anni pochi avevano colto ancora la centralità dell’agrifood per il domani
delle nostre società. PRIMA è diventata protagonista del dibattito internazionale sui sistemi
agroalimentari, la cui sostenibilità e resilienza è oggi al centro dell’attenzione generale, come
dimostrato anche dal Food System Summit recentemente organizzato a Roma dalle Nazioni
Unite, FAO e Governo Italiano, evento in cui Riccaboni ha rivestito un ruolo di rilievo. Anche il
recente Rapporto indipendente di valutazione di PRIMA, redatto dalla Commissione Europea per
il Consiglio e il Parlamento Europeo, sottolinea i molteplici risultati positivi raggiunti e il prezioso
ruolo del Programma nel dialogo fra i Paesi delle due coste del Mediterraneo. E ancora Agritech,
il Centro Nazionale creato per diffondere l’innovazione nelle imprese agroalimentari e finanziato
dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza>>. Garosi ha poi voluto menzionare <<il rilancio
dell’Università di Siena operati quando ricoprì la carica di Rettore dal 2010 al 2016>>.
Ricordate, poi, fra le altre, le esperienze di Presidente della Società Italiana dei Docenti di
Ragioneria ed Economia Aziendale, della Fondazione Achille Sclavo di Siena e del Collegio
Sindacale del Fondo Interprofessionale Banche e Assicurazioni; e quelle di componente del
Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena, dal 2017 al 2020; del
Collegio Sindacale della Banca d’Italia; del Consiglio di Amministrazione dell’Università Bicocca;
del Sustainability Stakeholder Panel di Edison Italia; e del Consiglio di Amministrazione della
Fondazione Smith Kline. Più recente, invece, è la nomina a Senior Research Fellow alla Luiss
Business School.
<<La passione per l’innovazione e le nuove sfide – ha continuato Garosi – lo hanno anche
portato, un paio di anni fa, a fondare uno spin off universitario, Santa Chiara Next, a supporto
della sostenibilità ambientale e sociale delle aziende, avendo ritenuto prioritario promuovere lo
spirito di gruppo e valorizzare il contributo dei collaboratori. A riconoscimento del suo prolungato
ed efficace impegno accademico e istituzionale, nel 2021 è stato insignito dell’onorificenza di
Commendatore della Repubblica Italiana>>.
Le parole di Anna Carli per Ciro Castelli, uno dei maggiori esperti di restauro della parte lignea
dei dipinti su tavola hanno raccontato la passione che Castelli mette da sempre nel suo lavoro e
<<al tempo stesso la felicità che la sua Città gli facesse un riconoscimento così grande>>.
Immancabile un excursus della sua vita professionale che ha toccato le tappe e i momenti chiave
del suo operato: dagli albori in un laboratorio artigianale di falegnameria a Siena dopo aver
abbandonato gli studi a 14 anni, passando al trasferimento a Firenze e all’incontro avvenuto a
seguito dell’alluvione di Firenze nel 1966, che lo ha portato a lavorare <<sotto la guida di tre
grandi studiosi, ricercatori, esperti nel campo del restauro: Giovanni Urbani, collaboratore di
Cesare Brandi e poi Direttore dell’Istituto Centrale del Restauro, Umberto Baldini, figura
fondamentale per la conformazione di eccellenza dell’Opificio delle Pietre dure e Gaetano Lo
Vullo, storico restauratore degli Uffizi>>, fino agli anni, con una parentesi significativa da libero
professionista, da dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione e poi del Ministero dei Beni
Culturali e ambientali al periodo della sua costituzione nel 1975.
<<Da quel momento – ricorda Carli – la sua vita torna a essere legata a Siena. Viene chiamato
ad operare per le consulenze e per il restauro di opere che si trovano in chiese o musei della
nostra città come la Croce trecentesca della chiesa dei Servi di Maria, la pala di Domenico
Beccafumi “Incoronazione della Vergine” nella Chiesa di S. Spirito, e sempre di Domenico
Beccafumi quattro tavole da un Cataletto dell’Arciconfraternita della Misericordia, esposte in
Pinacoteca, l’opera del Maestro dei Santi Cosma e Damiano, detta “Madonna dei Mantellini”
nella Chiesa del Carmine, la “Pala Tancredi” nella Chiesa di S. Domenico, opera nelle sue varie
parti di Matteo di Giovanni, Francesco di Giorgio e Bernardino Fungai>>. Interventi anche ad
Asciano, Pienza, Montalcino, Montepescali e Grosseto. E ancora <<consulenza per il restauro
delle porte esterne del nostro Palazzo Comunale e nel 2010 in occasione della mostra “Da
Jacopo della Quercia a Donatello.
Le arti a Siena nel primo Rinascimento” allestita al Santa Maria della Scala, per cui ha fornito
l’assistenza tecnica ed è intervenuto sulla manutenzione delle cinque sculture lignee dorate a
figura intera di Jacopo della Quercia. Attualmente sta seguendo come esperto indicato dalla
Soprintendenza il restauro del supporto ligneo di due opere di Giovanni di Paolo la “Madonna
dolente” e “S. Giovanni dolente” presso il Museo dell’opera della Metropolitana>>. Senza
dimenticare che il suo intervento non è stato solo a favore di opere in territorio toscano ma anche
in musei stranieri per mostre organizzate in ambito europeo, e a Mosca, negli Stati Uniti, in Cina
e in Giappone.
<<Dal 2010 al 2018 ha lavorato, su chiamata di Paul Getty, nell’ambito delle attività della sua
Fondazione, per il restauro di alcune opere e per la formazione di 8 allievi di cui solo 3 erano
italiani>>. Concludendo quanto sia <<un lavoro di artigianato artistico importantissimo, che
passa quasi sempre inosservato anche dagli amanti dell’arte, e del valore del quale, per la
salvaguardia del nostro patrimonio artistico, oggi Siena dà una significativa testimonianza, e lo fa
attraverso il riconoscimento ad un senese impegnato anche nel trasmettere ai giovani
conoscenza, impegno ed entusiasmo per questo lavoro>>.
È stato l’attore Massimo Reale a dar voce alle parole scritte dal giornalista Massimo Biliorsi per
la presentazione del premio assegnato all’associazione “I ragazzi del ’53”, che, come in una
pièce teatrale, ha spiazzato i presenti esordendo: <<sono venuto, mio malgrado qui, costretto
dall’autore a parlare dei Ragazzi del ’53, che inspiegabilmente avete deciso di premiare.
Lasciatevelo dire: state commettendo un grosso errore! Evidentemente non sapete cosa state
facendo, come spesso accade in questo labirinto chiamato Siena>>.
E’ iniziato così lo spettacolo del mattatore Reale. Una sapiente quanto divertente interpretazione
di un testo, tutta ironia e sarcasmo, affidatogli da Massimo Biliorsi, che per l’occasione, ha vestito
i panni di sceneggiatore.
Con un vero e proprio avvertimento tanto da definire <<questo premio un pericolo: la città
dimostra che non è più quella di un tempo>>.
E proprio nel ripercorrere la storia di questi “ragazzi”, si deduce il perché di tale affermazione:
<<da quel lontano 1993 quando decisero di mettere in scena la prima commedia musicale, non
abbiamo avuto più pace. Si presentarono alla città con “Il trionfo dell’odore” di Mario Verdone nel
glorioso spazio del Teatro delle Due Porte. Andavano bloccati sul nascere>>. Ricordando poi che
<<recitando e cantando, anno dopo anno, copione dopo copione, hanno avuto la pretesa di
raccontare il cambiamento lento ma inesorabile della città: dall’opulenza farlocca della “Siena da
bere” al crollo di un mito>>, realizzando ventuno operette con “tutto esaurito”, i cui incassi per
una cifra totale che è oggi intorno ai centomila euro sono andati in beneficenza. E proprio con
grande ironia, come si confà a “I ragazzi del ’53”, lo stesso Reale si è chiesto se <<c’era poi
necessità di aiutare la Misericordia, l’Azienda Ospedaliera, la Casa di Riposo del Campansi così
come, per il terremoto in Abruzzo, sostenere il piccolo centro di Sant’Eusanio Forconese>>,
arrivando a definirli “i Ragazzi ingombranti”.
<<Gli stessi ragazzi che nel 2005 decisero, con la complicità inaspettata del maestro Alberto
Inglesi, di offrire il Masgalano dell’anno, raggiungendo il massimo: un detestabile controsenso dal
momento che proprio loro premiavano tutti quei giovani seri, composti, eleganti che sfilavano sul
tufo>>. Reale e l’autore Biliorsi arrivano alla conclusione di <<volersi dissociare da chi fa
dell’ironia una terribile arma>>. La stessa che ha portato, oggi, “I ragazzi del ’53” alla cerimonia
del “Premio Mangia” 2023 e che li vedrà nuovamente, sul palcoscenico del Teatro dei Rozzi, il 20
e il 21 ottobre, per i loro settant’anni.
Le pergamene che hanno accompagnato i riconoscimenti sono state realizzate, a titolo gratuito,
dai dipendenti comunali Michela Bacconi e Stefano Pellati.
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Pier
foto dell’evento di Gabriele Forti
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