Riceviamo e pubblichiamo:
Qualità della vita nel territorio senese, l’analisi di Azione Siena Siena sta diventando un territorio non più attrattivo, dove si transita, ma non si resta.
Analizzare il presente per guardare al futuro. E’ questo l’obiettivo della
ricerca fatta da Azione Siena, che ha fotografato la situazione della città
partendo dall’elaborazione dei dati della classifica della qualità della vita
del Sole 24 Ore 2023, in cui la provincia di Siena è stata quella che ha
perso in assoluto più posizioni, precipitando dal quarto al trentesimo posto.
“Abbiamo fatto un focus sugli aspetti demografici che ci sembrano quelli
da cui partire per poi analizzare tutti gli altri che devono essere migliorati”,
ha spiegato il curatore della ricerca Michele Porciatti.
In un quadro nazionale che vede decrescere sensibilmente il dato di
natalità media e quello della forza lavoro (con le conseguenze sociali ed
economiche facilmente immaginabili), la performance di Siena è
preoccupante: sotto la media italiana per natalità e con il ‘saldo naturale’
(cioè la differenza tra nascite e morti) in aumento. Un dato per tutti: nel
2010 la differenza tra nati e morti era di circa 500 unità, oggi è di circa
2000 unità.
Abbiamo fatto poi un passaggio sull’andamento demografico e lo
spopolamento della provincia di Siena – spiega ancora Porciatti –
analizzando la composizione della popolazione per classi di età ed anche
qui non va meglio, perché la fascia di età da 0-14 decresce in maniera
preoccupante e questo crea uno squilibrio importante nel medio periodo.
Anche la capacità di spesa per beni durevoli dei cittadini della provincia di
Siena è sotto la media italiana e gli occupati stanno decrescendo in
maniera considerevole, soprattutto per quanto riguarda gli indipendenti.
C’è una bassa propensione all’imprenditorialità giovanile (siamo 96esimi
su 107 province italiane) e registriamo invece un triste primato per le
aziende in fallimento, 2.5 ogni 100 imprese registrate.
Guardando al futuro – h concluso Porciatti – e agli investimenti effettuati
dalla provincia di Siena con i fondi PNRR, con un focus su salute, scuole e
università, impresa e lavoro, inclusione sociale ed abbiamo tratto la
conclusione che i progetti sono stati sviluppati da singoli enti (Asl,
Università ecc.) senza uno sguardo d’insieme su tutta la provincia”.
“L'analisi dei dati de ‘Il Sole 24 Ore’ relativamente alla provincia di Siena
rimanda a una sintesi altamente preoccupante – ha commentato Barbara
Masini candidata per Azione all’Europarlamento circoscrizione
Centro, che era presente alla presentazione della ricerca -. I dati
demografici, di imprenditoria e sviluppo e di investimenti in infrastrutture
e servizi testimoniano un trend negativo e non permettono di perdere
ulteriore tempo in progetti che non siano a lungo raggio. I fondi del PNRR
sono una grande opportunità se utilizzati in un'ottica di progettualità
integrata, altrimenti saranno solo spreco di risorse ed occasione. Il tempo
del guardare ognuno al proprio perimetro è altamente passato e se non
viene invertita la rotta il futuro prossimo rischia di diventare un non futuro.
L'Europa può continuare a fornire tutela e supporto, ma se continuerà ad
esistere; se vi si mandano parlamentari il cui intento è distruggerla o
svilirla, il sistema non potrà reggere”.
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