28 giugno 2024
In una nota del Ministero della Cultura gli esiti del lavoro iniziato nel 2019
Il Ministero della Cultura riconosce il Palio di Siena quale “espressione di identità culturale collettiva” e tutela alcune testimonianze materiali individuate insieme alle Contrade
È con grande soddisfazione che il Ministero della Cultura e il Comune di Siena comunicano l’avvenuta pubblicazione di 17 decreti di dichiarazione di interesse particolarmente importante del Palio di Siena come “espressione di identità culturale collettiva” redatti a seguito di una selezione di oggetti relativi al Palio di Siena e considerati dalle stesse Contrade come particolarmente significativi nella loro vita e nella loro storia (ai sensi degli artt. 7 bis e 10 del D.Lgs. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”). Si tratta di 17 bandiere e 6 tamburi individuati assieme ai rappresentanti delle Contrade e che sono stati vincolati in qualità di testimonianze materiali del Palio di Siena.
Premessa dell’intervento del Ministero, basato su di un lungo e articolato progetto, muove proprio dalla consapevolezza che “il Palio si corre tutto l’anno” e che il suo valore immateriale risiede nell’insieme di prassi, rappresentazioni, saperi, tecniche, rituali e iniziative che pervadono la vita quotidiana della città, ben oltre i giorni specifici in cui si svolgono i due momenti della festa, plasmandone l’organizzazione sociale e culturale. La storicità del Palio e la sua capacità di adattarsi ai mutamenti politici, culturali, sociali ed economici, mantenendo nei secoli un’ampia partecipazione cittadina e un’importante visibilità nazionale e internazionale, rappresentano ulteriori ragioni della sua straordinaria importanza nell’ambito del patrimonio culturale della Nazione.
“Un risultato importante per la città – ha spiegato il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio – ottenuto grazie all’impegno e alla professionalità di tutte le parti in causa. Il progetto portato avanti dal Ministero della Cultura per salvaguardare il Palio di Siena ha riguardato e coinvolto inclusivamente tutte le nostre Contrade con l’obiettivo di valorizzare il nostro patrimonio identitario garantendo un riconoscimento ufficiale delle nostre tradizioni e di tutti gli elementi e simboli ad esse collegati”.
Anche il Magistrato delle Contrade esprime la sua soddisfazione per la conclusione del progetto che aveva fin da subito ricevuto l’appoggio convinto del Magistrato delle Contrade e al quale si sono dedicati con impegno i Rettori succedutisi in questo lasso di tempo, Claudio Rossi, Gianni Morelli e Emanuele Squarci. “Il riconoscimento espresso da parte del Ministero della Cultura del valore della nostra Festa e dell’identità culturale collettiva rappresentata dal mondo delle Contrade è il risultato di un lavoro svolto dagli enti preposti con il pieno coinvolgimento delle Contrade e la massima collaborazione e disponibilità nei confronti delle stesse – dichiara il Rettore in carica Emanuele Squarci – per il quale il Magistrato delle Contrade vuole, a procedimento concluso, ringraziare il direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale Dott. Leandro Ventura, il Soprintendente per le province di Siena, Grosseto e Arezzo Arch. Gabriele Nannetti e tutti i loro collaboratori che si sono spesi con grande impegno professionale e personale partecipazione per questo importante risultato”.
I decreti in oggetto costituiscono, infatti, il primo importante risultato, in termini amministrativi, del progetto avviato nel 2019 e promosso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, che è stato condotto, fin dalle prime fasi, in collaborazione con un nutrito comitato scientifico composto da rappresentanti del Comune di Siena, del Magistrato delle Contrade, dell’Università degli Studi di Siena, dell’Università per Stranieri di Siena, dell’Archivio di Stato di Siena e da altri esperti. Nucleo centrale del progetto è stata una lunga ricerca etnografica condotta sul campo dalla prof.ssa Katia Ballacchino (oggi docente di Antropologia Culturale all’Università degli Studi di Salerno), con la quale è stata documentata la ricchezza contemporanea del complesso mondo del Palio di Siena a partire dai vissuti dei suoi protagonisti, le contradaiole e i contradaioli, e dai significati che gli sono attribuiti localmente. La ricerca, iniziata poco prima della pandemia da Covid-19 e conclusasi a fine 2023, ha permesso di documentare, inoltre, gli anni di assenza della festa, caso rarissimo nella secolare storia del Palio, mettendo ulteriormente in luce la vitalità culturale e sociale delle relazioni di Contrada. Sono stati poi individuati assieme ai rappresentanti delle diciassette Contrade gli oggetti più emblematici da tutelare, facendo emergere, entro una comune cornice di senso e di pratiche, la pluralità dei punti di vista e la specificità di ciascuna realtà. I vincoli emessi non sono volti a una sorta di “congelamento” degli oggetti stessi, ma intendono preservarne e garantirne usi e significati correnti, valorizzando il loro legame con il patrimonio culturale immateriale del Palio di Siena, con la storia delle Contrade e con la vita delle persone che li hanno costruiti, cuciti, utilizzati, suonati, vissuti e, in qualche modo, messi in valore nel tempo e continuano a farlo tuttora.
Le bandiere e i tamburi, infatti, sono stati scelti come elementi rappresentativi per il loro particolare interesse storico ed etnoantropologico, in relazione alla dimensione performativa e pubblica, ma anche intima della festa, creando un binomio inscindibile sia dal punto di vista funzionale che simbolico. Protagonisti dei grandi appuntamenti del calendario rituale e parte integrante di quelle pratiche utili a delineare confini e peculiarità delle singole Contrade, tamburi e bandiere del Palio sono oggetti significativi dal punto di vista demoetnoantropologico e immateriale e sintetizzano al meglio il rapporto che si instaura tra manufatto, pratiche e saperi, affezione, memoria, uso, nonché immaginazione del futuro della comunità patrimoniale. Inoltre, i processi di produzione, le pratiche di utilizzo, i significati e i saperi associati a questi oggetti costituiscono un aspetto centrale della vitalità del Palio e delle Contrade, legando in maniera indissolubile queste ultime alla festa.
Questo importante progetto rappresenta un caso unico in quanto il valore del Palio di Siena quale “espressione di identità culturale collettiva” è stato riconosciuto a livello nazionale attraverso l’adozione di metodologie innovative, come il coinvolgimento attivo delle cosiddette “comunità patrimoniali” delle diciassette Contrade nella ricerca e nel procedimento di tutela. In virtù di tale processo, è ora possibile avviare un percorso di salvaguardia, volto a supportare le Contrade nel mantenimento della vitalità del Palio e della vita socioculturale a esso associata. Ancora una volta il Palio di Siena è un esempio in Italia e rappresenta un modello per i procedimenti di riconoscimento delle espressioni di identità culturale collettiva del paese.
Di seguito l’elenco dei beni vincolati:
- Bandiera del 1700, Nobile Contrada del Bruco;
- Tamburo da “giro” e bandiera della fine del XVIII secolo, Contrada della Chiocciola;
- Bandiera di piazza antecedente al 1955 e tamburo Claudio Demuru detto il “Bamba”, Contrada Priora della Civetta;
- Bandiera della Regina Margherita di Savoia, Contrada del Drago;
- Bandiera a fiamme con motivo a coda di rondine, Imperiale Contrada della Giraffa;
- Bandiera della Contrada Sovrana dell’Istrice e tamburo imperiale della Contrada Sovrana dell’Istrice, Contrada Sovrana dell’Istrice;
- Coppia di bandiere di piazza che ha concluso la passeggiata storica del Palio del 17 agosto 2022, Contrada del Leocorno;
- Bandiera Bracci, Contrada della Lupa;
- Bandiera con i cavalli alati e tamburo imperiale del 1928, Nobile Contrada del Nicchio;
- Coppia di bandiere “Ettorina” e “Argia”, Nobile Contrada dell’Oca;
- Bandiera della Contrada Capitana dell’Onda;
- Bandiera restituita dalla famiglia Sozzi, Contrada della Pantera;
- Tamburo imperiale detto “Lorenzo Guasparri”, Contrada della Selva;
- Tamburo di Piazza del 1981, Contrada della Tartuca;
- Riproduzione della bandiera cinquecentesca della contrada della Torre, Contrada della Torre;
- Bandiera a “fiamma vecchia”, Contrada di Valdimontone.
—————————————-
Add Comment