10 Agosto 2022
Devo dire che il Palio < Il Drappo> mi ha trasmesso gioia, festa, e il Pittore Andrea Anastasio mi è veramente piaciuto come persona complimenti.
Pier
10 agosto 2022
ANDREA ANASTASIO HA DIPINTO IL DRAPPELLONE PER IL PALIO DEL 16
AGOSTO 2022
Il drappellone di Andrea Anastasio, realizzato per il Palio del 16 agosto, dedicato alla
Madonna assunta in cielo, e presentato questo pomeriggio nel Cortile del Podestà di
Palazzo Pubblico, è profondamente connotato dalla ricerca e dall’innovazione. Al posto
della consueta tecnica pittorica, l’autore sceglie la stampa digitale su sequins e il ricamo
manuale, affinché creatività, contaminazione di linguaggi e approccio interdisciplinare
possano donare all’opera l’energia e la freschezza necessarie a celebrare il primo Palio
dell’Assunta successivo alla pandemia.
Il risultato? Un perfetto e originalissimo dialogo tra la tradizione senese e il genio
fantasioso di un artista come Andrea Anastasio, capace di realizzare un drappellone non
statico, bensì “vivo”, grazie al delicato movimento di migliaia di paillettes cucite sul lato
frontale in chiffon di seta e che, come tessere di un mosaico, compongono l’iconografia del
Palio dell’Assunta. Il volto della Vergine è quello di Tiziano. Le teste dei due cavalli che,
idealmente, compongono il manto di Maria sono riprese dalla quadriga di San Marco, oggi
custodita nel museo Marciano di Venezia. I simboli delle Contrade vengono resi come veri
animali a comporre un bestiario nel cielo di Siena, mentre il riferimento ai colori
dell’araldica è consegnato ai dieci barberi posizionati in fila sul lato sinistro della
composizione. Tutti gli elementi emergono da un giardino di rose rosse e gigli bianchi dove
nulla è lasciato al caso. La rosa simbolo della Madonna e il giglio di S. Caterina da Siena.
Nessun centimetro di questo romantico quanto energico, delicato e altresì strutturato,
drappellone è privo di iridescenze. Così anche il Palazzo Pubblico, che si delinea nella
parte bassa, si riflette nel sole di Piazza del Campo e, a sua volta, riflette lo sguardo di chi
lo osserva.
Sotto la luce calda e brillante di mezz’agosto l’effetto visivo di questa creazione artistica
evoca non solo la dimensione celebrativa e sfarzosa della luce ma, anche, quella di una
corazza medievale. Corazza che intende essere protezione e, al tempo stesso, ricordo
della fiera contesa di 10 popoli per un drappo di stoffa.
Passato e futuro vivono fianco a fianco nella composizione e nelle tecniche scelte
dall’artista e omaggiano lo spirito che anima Siena, da sempre legata alla sua storia, ma
capace di riviverla e di rinnovarla, proiettandola sempre in avanti.
Questa polarità anima anche la struttura del drappellone che sul retro riporta fedele la
stessa immagine del fronte, ma non più nel vivo del suo prezioso esplodere in migliaia di
lustrini, bensì nella calma statica dell’icona. L’attimo prima l’immagine si offre come
contemplazione statica, nel secondo successivo esplode nello spazio catturando la luce
per saturarlo tutto.
L’insieme ci parla della complessità dei nostri tempi e ci dimostra l’efficacia dell’ibridarsi
dei linguaggi artistici, dal design alla moda, animati e tenuti assieme dal rigore
compositivo di matrice concettuale.
Tutti elementi, questi, che fanno parte della storia artistica dell’autore che, da sempre,
sperimenta e agisce in questi mondi: pratica artistica, industrial design, moda, architettura,
portando avanti un antico lignaggio che dal Rinascimento arriva a noi, passando per autori
del Novecento che, come Bruno Munari, ci hanno mostrato la felice fluidità di un pensiero
libero e autentico.
A chiusura della passeggiata storica che precederà la corsa il drappellone di Andrea
Anastasio sfilerà – ed è proprio il caso di dirlo – sul tufo della Piazza: una elegante e
incisiva ouverture al Palio.
Comune Siena
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PRESENTAZIONE DEL DRAPPELLONE REALIZZATO DA ANDREA
ANASTASIO
di Davide Quadrio
Il drappellone di Andrea Anastasio per il Palio del 16 agosto 2022 è un segno, un
medium, un gesto forte che unisce la ricerca dell’artista con questo evento storico
che è ancor così vivo e potente. Il Palio è l’incontro tra l’umano e il divino tramite la
forza scellerata di cavalli, anche essi mezzo di trasmutazione e trasformazione che
portano Siena in alto, nel divino femminile rappresentato dall’Assunta.
Assistiamo attraverso il Palio a un rituale potente di sublimazione dell’elemento
maschile incontrollato, aizzabile: esso è energia dirompente di un principio
ancestrale femminile fatto di elementi del subconscio che parlano di vita e di amore.
Tutto questo appare in questo drappellone in cui Anastasio compone un mondo di
fiori (rose e gigli), un contesto/trama d’amore su cui e tra cui appaiono due teste di
cavalli (nell’idealizzazione riconoscibile dei cavalli di S. Marco ) e il viso della
Madonna, da un quadro di Tiziano. Le contrade, animali brulicanti galleggiano in
questo mare. I simboli delle contrade (i colori) ordinati a lato. Su tutto, il luogo della
civitas senese, il palazzo Pubblico. Il drappellone rimane cosi un micro cosmo che
racchiude il senso del Palio, i suoi elementi costitutivi, la sua narrativa. Ma il vero
gesto inconsueto di questo drappellone sta nelle tecniche che Andrea attua per fare
di questa stoffa un oggetto performativo che vive di riflessi e di luce.
Anastasio nella sua pratica continua a unire tradizione e libertà espressiva,
innovazione con poesia e gesto. Anche qui Anastasio performa il drappellone non lo
disegna. La stoffa propone la stessa immagine sui due versi, ma l’una l’ombra
dell’altra, o meglio l’ombra del retro si rivela nella luce (fulminea, accecante bagliore)
del davanti: infatti l’immagine ricoperta di paillettes iridescenti sono più specchio che
porta la luce divina che corazza militare. Scaglie di luce che riflettono e accecano il
fedele, quasi a trasmettere un senso di rispetto e distanza reverenziale. Cosi
Anastasio scardina il senso di quello che sono le arti visive e aggiunge un senso di
pragmatica artigianalità. Anche in questo il pensiero di Anastasio supera la
creazione di un oggetto simbolico rendendolo un mezzo di disappropriazione storica,
costruendo appunto un momento preciso del qui e ora. È come se in quei fremiti dei
cavalli, tra le lacrime di gioia per la vittoria o di sofferenza per la sconfitta, in quei tre
giri rituali che portano a solo un campione si esaurisce la tradizione, la si sublima
diventando momento assoluto in cui l’umano attraverso il veicolo fattosi animale
raggiunge, stupito, il divino.
Comune Siena
I filmati e foto di Pier
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