26 Dicembre 2024
Un interessante commento di Carlo Braccagni sulla Pagina Facebook di Brontolo nel filmato della caduta al primo Canapo della contrade della Civetta durante una prova del Palio di agosto 1984, tra l’altro questa cavalla Chela, non proprio un bccon da ghiotti considerata la sua Testa, era montata da me. (Camillo-Spillo)
Carlo Braccagni scrive a risposta alle solite stupidate che scrivono gli animalisti e dice riportando una giusta analisi completata da numeri interessanti, ringrazio Carlo per questo scritto: Partiamo dal fondo. Il cavallo, come del resto tutti gli animali, ha una soglia del dolore non paragonabile a quella umana. Ciò detto, l’ uso del nerbo o del frustino è regolamentato a termini di legge. Quando vedrò modifiche in tal senso ne prenderò atto. Ad oggi non ricordo danni permanenti causati ai cavalli da tali oggetti. Forse perché non ce ne mai sono stati. Riguardo agli incidenti e conseguenti morti in corsa ti ricordo che sei te che accusi senza portare prove concrete, io non devo o non dovrei provare nulla. Ma dal momento che non mi piace attaccarmi a cavilli ti spiego purtroppo non molto rapidamente come si arriva alla scelta dei cavalli, nonché ti elenco un po’ di numeri. I cavalli vengono selezionati da una commissione veterinaria tra gli iscritti, più di 100 cavalli, all’ Albo del protocollo tramite più sessioni di previsite accurate, analisi comportamentali, esami medici, ortopedici, radiografie e quant’ altro necessario per accertare l’ idoneità fisica e psichica dei soggetti e sincerarsi che le misure ossee, siano conformi a ciò che è stabilito dal protocollo stesso. Sono troppo alti? Bassi? Fuori. Corti? Lunghi? Fuori. Feriti seppure anche solo con un graffio? Fuori. Agitati? Fuori. Stinchi, garretti e pastorali troppo fini? Fuori. Doloretto ad un pelo? Fuori. E poi: il percorso di addestramento prevede delle prove obbligatorie effettuate in due piste ricalcanti esattamente lunghezza, larghezza, pendenza e angolazione curve di Piazza del Campo. Le piste sono una a Mociano e l’ altra a Monticiano. Provincia Senese. Paga il comune. Paghiamo con le tasse. Noi. A Siena. Le suddette prove prevedono la dimostrazione di ciò che viene definito “serio impegno”. Se nascondi il cavallo o ne salti una sei fuori. Gli idonei vanno alla successiva previsita effettuata una settimana circa prima dell’ inizio della Festa. Altri controlli accurati, selezione durissima e oculata e chi supera queste, generalmente una 70ina di cavalli va alle cosiddette prove di notte, nome ereditato da un passato remoto, romantico quanto si vuole, ma del tutto fuori dal mondo e dai tempi, visto che per fortuna la sensibilità verso la tutela è aumentata di pari passo alle conoscenze mediche e le giuste esigenze morali. Per cui di notte non sono più perché vengono corse alle 6 del mattino in due giornate, con pista pulita, chiusa e controllata. La prima giornata facciamo correre i soggetti di età di 6 anni o superiore, ossia quelli che posso essere scelti per il Palio. Da noi prima dei 6 anni ossia della maturità non si corre A noi dei gran premi fin dai tre anni non ce ne frega niente. Non siamo all’ ippodromo e non siamo venuti giù con la piena. Qua siamo a Siena, i cavalli sono divinità, non valore economico. Gli altri più giovani ma non meno dei 5 anni fanno delle prove di approccio e conoscenza della piazza, per valutarne l’ adattabilità e la reazione al “clima”, poi vengono rispediti a casa fino all’ anno successivo. Fra i restanti papabili avviene una ulteriore scrematura, da cui escono i 30/35 nomi di quelli che andranno alla Tratta, ossia quelle batterie di selezione dalle quali i capitani, dopo ulteriori visite mediche veterinarie, sceglieranno i Barberi che comporranno la rosa dei 10 soggetti che poi la sorte abbinerà tramite sorteggio pubblico effettuato di fronte al palazzo comunale dal sindaco. Una volta chiusa questa operazione le contrade porteranno il loro Barbero nelle stalle, o per meglio dire nei salotti in cui i suddetti abiteranno per i successivi 4 giorni. Giorni in cui verranno effettuate una prova la mattina ed una la sera, fino al giorno del palio stesso. E veniamo ai numeri:
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