26 Agosto 2016
Domani Brontolo sarà a raccontarvi questo particolare Palio, intanto vi metto la sua storia e i protagonisti del Palio, i cavalli. A domani da Ronciglione Brontolo
grazie
Storia Delle Corse a Vuoto
L’antica Corsa dei Barberi di Ronciglione, deriva da quella romana istituita nel 1465 da Papa Paolo II. Si disputava lungo il Corso d’Italia: da Piazza del Popolo a Piazza Venezia. Durante il ventennio fascista e la II guerra Mondiale le Corse dei Barberi furono sospese nella capitale e il Cavalier Guido Della Manna, ronciglionese, alla sua morte lasciò l’ingente somma di 300.000 lire al comitato del Carnevale, affinchè il Palio delle Corse dei Barberi fosse corso nelle strade di Ronciglione. Pretese anche che l’evento fosse denominato “Palio Della Manna”.
La volontà dei ronciglionesi fu da subito di eliminare i barbari trattamenti che venivano riservati ai cavalli. Le molestie agli equidi furono soppresse e fu introdotta la figura del mossiere e dei lascini. Il primo mossiere del dopo guerra fu Luigi Coccia. Al termine della corsa il cavallo vincitore veniva portato in trionfo lungo tutto il percorso. Fino al 1954 nella famosa Curva del Gricio, veniva sparso uno strato di pozzolana per evitare cadute in quanto i cavalli erano ferrati a ferro ed il loro equilibrio nel punto più difficile del percorso era messo a dura prova. Nel 1955 per garantire maggiore sicurezza ai cavalli vennero introdotte le ferrature in alluminio e fu eliminata la pozzolana in curva, avendo i gareggianti maggiore aderenza al terreno. Nel 1977 la competizione fu denominata Corse a Vuoto e con un nuovo regolamento furono costituite le nove Scuderie (oggi Rioni). In precedenza i proprietari dei cavalli erano dei privati, mentre con l’introduzione delle Scuderie ci fu una più ampia partecipazione di persone alla manifestazione.
Ogni Scuderia infatti, era composta da un presidente, un direttore tecnico, dei lascini e un buon numero di soci. Venne organizzata una vera e propria sfilata che accompagnava i cavalli al punto di partenza, con i soci di ogni scuderia, in costume tradizionale, a scendere per il tracciato accompagnati da sbandieratori e bande musicali. I cavalli erano tutti di razza purosangue e ogni Scuderia ne aveva due a lottare per il Palio. La corsa era suddivisa in due giornate: il sabato si correva per le batterie di qualificazione, dove i primi due classificati delle tre divisioni conquistavano la finale. Il lunedì le cavalle non qualificate per la finale gareggiavano per il premio di consolazione, successivamente veniva disputata la finale per l’assegnazione del Palio della Manna.
Dal 1985 si aggiunse agli eventi ronciglionesi il Palio estivo di San Bartolomeo.Questa formula rimase invariata fino al 2010, quando il Ministero della Sanità introdusse nuove normative per le corse dei cavalli con il Decreto Martini e per adempiere alle nuove leggi venne disputato la prima e ultima Corsa a Vuoto di Ronciglione col percorso ricoperto di terra.
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