14 Agosto 2024
Riceviamo e pubblichiamo:
RISPARMIATECI
Da tempo immemorabile e con una unità di intenti presente in tutta l’ ippica e l’ equitazione mondiale l’ età dei cavalli è calcolata in modo chiaro e comprensibile a tutti.
Il motivo di questa uniformità e chiarezza è che l’ età dei cavalli è un parametro fondamentale per a partecipazione alle corse, per la valutazione dei cavalli, per la gestione dell’ allevamento ed è pure un dato indispensabile di uniformità per il comparto delle scommesse.
La modalità è semplicissima: i cavalli, a prescindere dal giorno di nascita compiono gli anni il 1 gennaio di ogni anno.
E’ una semplificazione, una convenzione accettata nell’ universo mondo facile da comprendere e da applicare.
Non in Italia!
Scusate è ingeneroso utilizzare il termine “ITALIA” che comprende anche una miriade di persone normali che hanno ben chiaro il concetto che appartenere ad un comparto mondiale vuol dire accettare regole e convenzioni.
Nella scatola cranica ,parlare di cervello sarebbe ottimistico, di alcuni soggetti si è pensato di stravolgere l’ uniformità di calcolo mondiale introducendo un termine nell’ ultimo decreto IVA di 18 mesi.
Come si calcolano i 18 mesi?
Interpretando la convenzione internazionale fissando il termine per tuti al 1 luglio o facendo il calcolo ,come per gli umani del giorno effettivo di nascita?
In ogni caso l’ ippica Italiana diventerà un unicum a livello mondiale!
L’ ennesima figura di fronte al mondo!
Ci hanno raccontato degli sforzi per dare un nuovo volto all’ ippica italiana a livello internazionale e ora ci inventiamo questo?
Forse che a Siracusa a settembre durante il G7 l’ Italia trionfalmente annuncerà al mondo che dopo aver donato al mondo il “calendario Giuliano” donerà al mondo “la mezza porzione ippica” cioè il calcolo dell’ anno e mezzo e così via?
MASAF se ci sei batti un colpo e risparmiaci l’ ennesima brutta figura a livello mondiale!
REDANDBLACK
La morte non è
una luce che si spegne.
E’ mettere fuori la lampada
perché è arrivata l’alba
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