30 Maggio 2023
“ Un Palio difficile a partire dalla gestione della mossa, ma il grande lavoro di stalla ha ripagato, concretizzando così l’impegno di Jacopo Pacini nel preparare il cavallo ogni giorno. Il ringraziamento più grande va alla Contrada che mi ha dato la possibilità di difendere i loro colori. – Tutto in famiglia – così mi viene da dire.” Queste le parole di Antonio Siri a Palio concluso con il popolo di via Dante che nel mentre colora il prato dello stadio Giovanni Mari di Legnano di giallo e di rosso, a spazzare in definitiva quei grigiori che avevano accompagnato la manifestazione al termine della rievocazione storica, caldi tanto da rimettere a temperatura gli spettatori che erano corsi ai ripari dalla grandine che si è fatta complice dei ritmi lenti che questo Palio ha dettato. Amsicora sottolinea la laboriosità e la pazienza investita nella gestione delle batterie e della finale, che ben si concilia con la necessità di certi di gestire da prima che il mortaretto scoppiasse e che coincide con il risultato ottenuto -dodicesimo per Legnarello – temprato e costruito nel tessuto più recente da anni di fiducia e confronto con Giovanni Atzeni, che lascia il posto ad Antonio Siri, capace così di entrare a gamba tesa e con lucida prepotenza di chi è certo di avere qualcosa da dire e la determinazione di chi deve un grazie per un’occasione ricevuta, tornata. Antonio fa roteare il nerbo in segno di vittoria dopo cinque giri (di cui quattro in testa), gesto che non mi è nuovo e che certamente mi ricorda le volte in cui per Antonio ciò era sinonimo di rivalsa. E ci pensa il popolo giallorosso, nelle urla generali, a ripetere a squarciagola che la felicità esondante nasce da una sorgente fatta di parole che davano come preferiti altri e le cui chiacchere migravano altrove, anche se anor del vero va ricordato che il cavallo di Pacini era comunque nei discorsi per quel che aveva fatto vedere e Camillo lo aveva fatto presente nell’articolo di qualche giorno fa.
Ma come i detti ci insegnano, “tra i litiganti a goderne e’ l’ospite”. E , se le batterie hanno dato spettacolo per le quattro rivali che sorteggiate si sono trovate a contendersi il posto nella finale, Legnarello ha dato alla finale le fattezze di una vecchia saggia le cui parole sono oro. Lunghi e nervosi mentalmente i minuti alla mossa, alle cui tensioni ha cercato di porre rimedio Renato Bircolotti (che ha condito il tempo di “piano” , “con calma” , ma senza ammonizioni) e nei quali individuabili certe dinamiche e situazioni che si andavano cercando ma che sono servite a poco quando alla partenza data per buona si sono ripetute la prontezza di Gavino Sanna e di Antonio Siri , che dapprima si affiancano e poi vedono il prevalere di una sull’altra all’inciampare di San Bernardino dopo un giro in testa . Quattro giri da protagonista che si lasciano alle spalle Sant’Ambrogio e La Flora, che seppur estranee nelle batterie alla presa di posizione contro la rivale si sono prestate a certe strategie che potevano avvantaggiare qualcuno. San Bernardino lascia l’amaro in bocca per la presa di posizione data dalla fame di vittoria che manca dal 2007 e la motivazione e il senso di appartenenza che hanno saputo trasmettere i fantini capaci di onorare indubbiamente la giubba.
Gavino sapeva di poter contare sul soggetto portato e la gestione della mossa lo dimostra , immobile come chi ha fiducia esclusiva nel proprio potenziale. La storia poi si colora di sfaccettature diverse, di prontezza e prodezze di altri.
Antonio Siri giunge a quota tre come Frasca, Cianchino, Tittia a Pampero e Bighino (che seppure non ha centrato l’obiettivo ha provato a farsi ago di bilancia -come anticipato da molti- nella gestione della batteria che vedeva insieme San Domenico e Sant’Erasmo). Buona nella seconda batteria la gestione iniziale di Dino Pes, chiamato a difendere i colori della Nobile ma poco fruitiva dal momento che dall’altra parte, come visto, avevamo un Gavino Sanna al massimo della forma e da sottolineare l’intelligente gestione dello Zedde nella batteria di qualifica , che si mangia lo spazio necessario per accedere alla finale, approfittando delle traiettorie interne nel mentre che San Magno e San Bernardino fanno il loro, lasciandosi dietro San Martino. 100 punti a Legnarello, e 100 punti alle rivali chiamate dalla sorte in duello.
Miriana Sala
Quando leggo Miriana quasi, quasi mi vien voglia di smettere di scrivere.
C’è poco da aggiungere a quello scritto da lei che riporta ciò che commentavamo assieme tra noi in tribuna stampa.
Sorpreso ancora una volta in modo più che positivo da questo fondo della Pista, sono sceso dopo il Palio a fare le interviste, come probabilmente avrete visto e non mi son sporcato nemmeno le scarpe, incredibile…
Bastiano diceva di metterla a Siena, li per li l’ho “criticato” ma se davvero non dovesse creare problema la discesa e la salita allora pensiamoci davvero poter mettere questo tipo di sabbia perlomeno per Mociano e se veramente verrà fatta la pista piazzaiola al Pina delle Fornaci come tutti ci auguriamo e come è intenzione fare di questa nuova Amministrazione Comunale, questo permetterebbe di non aver problemi a correre, dovesse piovere, prima e durante gli addestramenti.
Di nuovo congratulazioni e buon lavoro al nuovo Sindaco di Siena la Proff. Nicoletta Fabio
Dopo questo piccolo inciso, si confermano le cose dette e scritte, certe politiche son saltate… quelli che erano i favoriti La Flora si è ritrovata sola o poco più come era prevedibile; San Erasmo invece è caduto cercando un passaggio difficile ma vero è che se vuoi provar a vincere qualche rischio lo devi prendere anche se tempo ancora forse ci poteva essere ma è più facile dirlo da qui che probabilmente farlo in trans agonistico, Arri cade perché sgambettato dal cavallo d’avanti, fondo del terreno incolpevole !!!
Gli altri hanno fatto quello che ci si aspettava per come erano i cavalli, forse quello di San Martino sembrava migliore di quello che poi in realtà è stato e l’analisi che feci qualche giorno fa in pratica quella è stata CLICCA QUI San Bernardino con Gavino è stato bravo quanto sfortunato ed ha fatto numeri per ben due volte per rimanere a cavallo, il primo alla prima curva il secondo quando una volta in testa gli svirgola il cavallo d’avanti e tra l’altro appena entrato in dirittura.
San Abrogio con Zedde è secondo il cavallo nuovo quello gli ha concesso
IL Capitano di Legnarello nel dopo Palio ancora non aveva capito cosa era successo, la felicità fa “brutti” scherzi… Matteo Masnata complimenti, a presto per l’intervista.
Bel Palio anche se lungo a causa del temo, fortuna l’ illuminazione e beata sabbia silicea ….
Due parole sulla Provaccia dove i ragazzi e il “nonno” Pacini hanno dato vita a delle belle batterie e ad una bella finale vinta da San Erasmo con Andrea Sanna e Ambra da Clodia che sicuramente era la cavalla da battere, lo aveva fatto vedere alle corse di addestramento, il giovane Andrea vince e convince dopo quello di buono che ha fatto vedere quest’anno ed anche l’anno scorso, complimenti Andrea estesi alla contrada San Erasmo e ad un felice e sorridente Capitan Meneghin
Alla prossima Pier
Gira voce che il cavallo di San Bernardino abbia perso un ferro es verdad? Grazie
Salve è possibile che se lo sia tolto quando fa la svirgolata