2 Gennaio 2024
LA STORIA DEL CAVALLO SAPUTELLO E LA SUA POESIA
Saputello era Figlio di Bazzuca e Loredana è stato un fenomeno imbattuto sino a che non arrivò la cavalla Barbagia, all’ippodromo del Pian delle Fornaci qui a Siena e in provincia, come detto, non perdeva mai era imbattuto. Lo comprò in Sardegna Ulisse Gambelli e il suo primo box fu nel podere difronte alla Bottega di Montalbuccio, da subito lo montavo io ed era un bandito, esprimeva tutta la sua forza con sgroppate e voltafaccia che ti mettevano a dura prova e a volte anche per terra! Poi lo comprò Giuliano Gambelli e fu fatta la scuderia al Casino del Malene nei pressi di Montaperti, e nel 75 poi alla nuova scuderia a Poggio alle Rose Basse nella strada per le Ville di Corsano in pratica sopra il Pian delle Fornaci.
Poi il Gambelli lo portò dove fece la sua scuderia definitiva nei pressi di Pian delle Fornaci a Monastero poco lontano da dove era prima. Saputello ha avuto una bella vita ed è rimasto sempre con il Gambelli ed ha avuto una lunga pensione sino a quado da vecchio se ne è andato.
Io, Mario Martinelli che lo montava in corsa alle Fornaci e la mattina assieme a me e Ferrè Mirolli, probabilmente siamo stati assieme alla famiglia Gambelli “segnati” da questo stupendo cavallo.
A qui tempi gli scrissi dedicandogli questo pensiero, definiamola “Poesia”
A qui tempi gli scrissi dedicandogli questo pensiero, definiamola “Poesia”
Pier Camillo
“A Saputello”
Mi chiamo Saputello e sò un cavallo,
si può dì pure bello!
Son marrone per gli ignoranti, baio per i sapienti,
un sò ne alto ne basso, e sò giusto,
già sò anche dispettoso.
Quando vò fori un lo sò che mi piglia, mi fa voglia di bercià, di calcià all’aria, una gran voglia di corre mi piglia e quel poro disgraziato di Camillo quando è sopra a me e sembra brillo!
Poi ci sò le corse, è, li cascò il Ciuo, vorrei esser nella testa dei miei compagni e son pronto a scommette che un’accidente un me lo salva manco Dio, perché?
Ma un mi conoscete?
Venite alle corse e capirete.
Pier Camillo
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