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Ippodromi e Masaf a confronto- a Milano le prime giornate di Roma

15 Gennaio 2025

Non sono mancati gli scontri nella riunione del 13 gennaio fra i rappresentanti del ministero dell’Agricoltura e degli ippodromi italiani. Ecco i nodi da sciogliere.

Secondo quanto riferito dai presenti, pare essere stata molto movimentata la riunione fra i rappresentanti del ministero dell’Agricoltura e degli ippodromi italiani, associazioni comprese, tenutasi ieri, 13 gennaio.

Tanti i temi sul tavolo, a cominciare dai fondi per gli ippodromi previsti dalla Manovra per il 2025, che alla fine ammontano a 37 milioni di euro, ai quali, attraverso un decreto separato se ne aggiungeranno altri 7 specificatamente dedicati all’ammodernamento e al miglioramento degli impianti.

A infiammare gli animi, secondo quanto appreso da GiocoNews.it però è stata soprattutto la diversità di vedute in materia di classificazione degli ippodromi. Come noto, lo scorso dicembre il Masaf ha pubblicato il decreto relativo ad essa, ribadendo che si tratta di una classificazione “dinamica”, al momento basata solo sui dati tecnici relativi agli impianti, forniti dalle stesse società di corse, ma che nel corso dei prossimi mesi, grazie ai controlli svolti da una specifica commissione, sarà valutata anche la qualità dei servizi offerti, entrando a regime nel 2026.

E nel frattempo su quali basi si determinano le sovvenzioni ministeriali, per le quali si attende un decreto a breve?

Il dilemma è se riprendere il cosiddetto “decreto Bellanova” (il n° 681/2016 che si propone di “valorizzare e massimizzare il differente apporto che il singolo ippodromo, in ragione delle proprie diverse peculiarità, offre alla pubblica gestione del settore e alla realizzazione degli obiettivi di stabilizzazione e rilancio del settore medesimo, sia in termini di competitività a livello nazionale ed internazionale sia in termini di tutela e sviluppo economico, sociale ed occupazionale”), quindi riproponendo lo stesso quadro del 2024, o se definirle in rapporto alla classificazione varata qualche settimana fa.

Nel corso della riunione si è parlato anche della possibile riduzione del numero degli ippodromi, viste le condizioni in cui versano molti di loro, e del futuro degli impianti di Palermo – che agli inizi di gennaio ha posticipato le corse per la mancanza di notizie certe sulle sovvenzioni ministeriali – e di Roma Capannelle, sul quale si sono concentrate le maggiori polemiche.

Ancora non si sa se Hippogroup accetterà di proseguire la gestione vista l’assenza di partecipanti al bando promosso dal Comune nel 2024: la risposta della società sarebbe dovuta arrivare “entro il 10 gennaio” , ma sembra che non arriverà fino a quando non si conoscerà l’importo dei fondi corrisposti dal Masaf.

Il Ministero dal canto suo dà la colpa di questo “pasticciaccio brutto” – per restare in atmosfere capitoline – al Comune. Ed ecco quindi che le corse previste a Roma dovrebbero finire per essere assegnate a Milano, almeno per i primi due mesi del 2025, visto il limbo attuale.

A tal proposito, dal Masaf  rimarcano: “Noi abbiamo chiarito che per assegnare risorse la società deve avere la disponibilità dell’impianto.
In mancanza di questo le risorse per Roma vanno altrove”
.

Si attendono ulteriori dettagli da tutte le parti interessate.

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Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: giornalebrontolonews@gmail.com

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