1-NEWS IPPICA 2024

Ippica: Newsletter n.3: Un sistema che va fatto camminare da solo

31 Gennaio 2024

Cari amici,
oggi nella nostra consueta newsletter prendo spunto da una frase che in questi ultimi tempi leggiamo spesso da parte delle Istituzioni, cioè che l’ippica è una potenziale risorsa che deve essere messa nelle condizioni di camminare da sola.
Una bella frase che dà speranza, ma che reca con se molte domande a cui vanno date risposte, perché se è vero che l’ippica ha le potenzialità per potersi muovere con le proprie gambe, è altrettanto vero che oggi non può materialmente farlo perché dovrebbe avere a disposizione una serie di leve per definire da se il proprio futuro.
Come può un settore operare e avere l’obiettivo di progredire se non ha la facoltà di agire sulle sue voci di ricavo? Nel nostro caso ovviamente la voce principale è certamente il ricavo derivante dalle scommesse, ma pure la voce sponsorizzazioni e vendita delle immagini televisive è un argomento totalmente al di fuori del controllo dell’ippica. Alcuni potrebbero ribattere che il settore è gestito dal Ministero dell’Agricoltura e quindi è lui che se ne occupa. Premesso che anche su questo ci sarebbe da argomentare, vista la presenza molto sensibile del MEF, che gestisce attraverso l’agenzia delle dogane e dei monopoli pure le scommesse, il problema di fondo rimane, ovverosia come può un Ente che per sua natura ha una funzione esecutiva avere al suo interno le competenze per svolgere una funzione gestionale e strategica? Non è possibile e non per colpa (almeno non solo) della burocrazia presente, sono funzioni differenti ed è improbo riunirle. Se volete conferma di ciò, basti vedere come il sistema abbia iniziato a girare da quando, con felice intuizione bisogna riconoscerlo, il MASAF ha deciso di predisporre una Direzione Generale per l’ippica, cioè un primo, piccolissimo, embrione di struttura autonoma. Non voglio dire si siano risolti tutti i problemi, non è così, ma è innegabile il cambio di mentalità e di approccio.
Non è un caso che la “questione ippica” nasca, non lo scopro certo io, dalla soppressione del mai abbastanza rimpianto UNIRE. Un ente di diritto pubblico che seppur vigilato e con interessenze statali svolgeva la essenziale funzione di indirizzo e che soprattutto aveva in mano le leve per generare ricavi, attraverso la gestione delle scommesse ippiche. La vera differenza sta qui, perché senza poter intervenire con tempestività sulle attività che generano entrate diventa impossibile la riuscita di qualsiasi riforma.
Dunque la sfida che attende le Istituzioni è questa, ricreare le condizioni perché l’ippica possa gestire in proprio le attività che generano il suo sostentamento. Non ci sono alternative, perché non è solo una questione di payout maggiore o minore, è una questione molto più complessa legata alla possibilità di intervenire sulle scommesse in maniera decisa e in tempi brevi, cosa che non succede da decenni. La situazione è sotto gli occhi di tutti, le nostre scommesse sono rimaste al palo, come margine e come appetibilità, mentre tutte le altre si sono adeguate al mutare dei tempi e delle esigenze della clientela.
Sicuramente quanto affermato dall’attuale Sottosegretario Senatore La Pietra e confermato dal Direttore Generale Chiodi va in questa direzione, la creazione di una Agenzia che possa gestire in autonomia il settore e avere voce in capitolo nelle scommesse e nelle altre attività che generano valore per il settore.
Non credo sia un compito facile togliere o anche solo sfilare un poco la gestione a chi oggi ce l’ha, se volete anche solo perché si rischierebbe di creare un precedente pericoloso, penso alle scommesse sportive ad esempio. Ma è innegabile che il fine ultimo debba essere questo, cioè un’ippica che sotto il controllo dello Stato possa operare in autonomia o quasi.
Detto di quelle che sono le aspirazioni alte, voglio relazionarvi anche su una serie di contingenze.
Innanzitutto, come certamente saprete, a breve si riunirà il Comitato Pattern Europeo per valutare e definire il nostro circuito di selezione. Non vi nascondo che i timori di una ennesima batosta ci sono, del resto il problema nasce da lontano ed è legato alla competitività del nostro sistema ippico. Non sono certo questioni risolvibili a breve e purtroppo manca ancora un approccio imprenditoriale alla questione, leggasi non esiste una strategia. Tale scelta va condivisa tra tutti gli attori e soprattutto va definita molti mesi prima della suddetta riunione. Purtroppo questo non è stato fatto, per mille ragioni, anche per via del fatto che la suddetta Direzione Generale è nata a novembre, quindi già fuori tempo massimo per questo tipo di approccio.
Il mio auspicio è che passata questa tornata ci si metta subito a pensare a una serie di proposte,
 che non vuol dire solo tagliare le corse, ma gestirle in maniera tale da poterci inserire in quegli spazi temporali lasciati liberi dagli altri Paesi e cercando di intercettare le necessità che all’estero non riescono a essere soddisfatte. Ovvio che la precondizione per qualsiasi strategia sia di presentare un prodotto trasparente e un sistema in grado di ispirare fiducia. Nello specifico come UPG abbiamo suggerito al Direttore Generale di proporre un contributo spese per le scuderie estere che verranno a correre qui da noi, ovviamente portando cavalli con un rating in grado di elevare il livello qualitativo della prova. Lo sappiamo che non è una cosa da poco, vuol dire impegnare risorse, ma riteniamo che sia fondamentale attrarre cavalli di qualità se vogliamo che il nostro settore rimanga legato all’alto livello.
Sulla questione Capannelle invece siamo ormai in una situazione assurda, con gli attori che si rimpallano responsabilità e gli ippici costretti a subire una situazione che non hanno creato. Purtroppo questa deriva non è inaspettata, la situazione era in bilico da tempo e purtroppo adesso è deflagrata. Difficile dire quando se ne uscirà, rimango fiducioso che presto si tornerà a far parlare solo la pista, ma il Comune di Roma ha i suoi tempi e forse (mia opinione personale) il differente indirizzo politico tra Amministrazione Capitolina e Ministero non aiuta. Fatto sta che gennaio è andato e le giornate non penso possano essere recuperate, certamente dovrà invece essere ridistribuito il montepremi legato a esse.
Infine vi comunico che stiamo giungendo al termine della trattativa legata alle monte dei fantini. La trattative si sono svolte negli ultimi mesi, tra stop e ripartenze, e posso dire che siamo giunti a un punto di sostanziale accordo, che prevede un aggiornamento del prezzo delle monte per il 2024 e per gli anni a seguire fino al 2026, assieme a una serie di questioni regolamentari legate alle bilance, agli agenti dei fantini, alla sicurezza, insomma una serie di argomenti che per troppo tempo erano stati lasciati indietro e che oggi riteniamo vadano affrontati per modernizzare il comparto.
Tale situazione ha comprensibilmente smosso molti operatori che si sono detti contrari o che ritengono ci siano questioni più urgenti. Per quanto concerne l’ultima asserzione, non lo nego, sicuramente ci sono questioni che rivestono un’importanza maggiore perché afferiscono a tutto il comparto, ma non si capisce perché assieme a queste non si possa sistemarne altre, diciamo meno basilari. Invece per coloro che sono contrari e premettendo che l’Associazione fantini saprà motivare meglio di me le sue richieste, mi preme dire che un sistema si dimostra virtuoso se dimostra di saper anteporre il proprio mero vantaggio personale di breve periodo, per perseguire il bene generale del comparto. Avvicinare le monte italiane a quelle estere e sistemare alcune questioni oggi non in linea con quanto avviene all’estero è un segnale di serietà del sistema.
Con questa ultima comunicazione sono davvero giunto al termine della nostra newsletter e non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima,
Antonio Viani
Presidente Unione Proprietari Galoppo

About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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