Vzz-PALIO SIENA 2019

IL PALIO DI SIENA GIOSTRATO, NO GIOSTRA…!!!!

06 GENNAIO 2019

Personalmente e più d’una volta probabilmente, mi sono preso dei nomi per aver detto che il Palio è una giostra e non una corsa di cavalli. Bene, credo che però diamo il significato sbagliato a questa parola (Giostra: Gara spettacolare di abilità e destrezza nel combattere a cavallo; talvolta, torneo, quintana.). Quando io parlo di giostra intendo che nella corsa del Palio, com’è quasi sempre stato nel passato, nei cavalli ci deve essere un dislivello, tra uno ed un altro. Mi spiego. Prima si correva il Palio con duo o tre cavalli boni, quattro o cinque mezzingoli ma che con una situazione particolare potevano anche vincere, e tre o quattro le classiche brenne, con tutto il rispetto per loro, perché mangiano e vengono accuditi come quelli boni. Giostra io intendo questo, un Palio giostrato e ne conseguono nerbate, parate e via discorrendo. Questo è il Palio secondo chi scrive. Ma vi siete dimenticati quante volte nei giornali, in TV hanno urlato allo scandalo perché i contradaioli uscivano senza cantare per il cavallo assegnatogli dalla sorte? Tutti somari sti’ cavalli ma chi sono…? Oppure si è visto uscire parecchi popoli, troppi, entusiasti per il cavallo avuto. Torniamo a quello sopra ci vuole un dislivello tra i cavalli, no cavalli da “parata”. Altrimenti diamo retta alla Licia Colò e corriamo però al trotto con i cavalli da tiro, a parte le risate che mi son fatto quando gli ho sentita dire questo… Tutto vero cavalli meno insanguati più robusti o che quel che volete, ma la verità è che fino a poco tempo fa il record della Piazza l’aveva un cavallo Purosangue Pytheos, che vuol dire questo? Che in Piazza i cavalli ci vanno tutti se hanno un minimo di testa e sopra a tutto se sono allenati solo per quella. Tornare alla Giostra? Parliamo di Palio giostrato allora e non di giostra perché il Palio di Siena non è la Giostra del Saracino d’Arezzo. Qui sta il problema, è inutile fare i romantici anacronistici. Anche a me piacerebbe tornare alle prove di notte fatte tra i tavoli dei Bar e veder scappar via le persone per paura dei cavalli che arrivavano montati da noi che ci divertivamo a vederli scappare, ma i tempi cambiano ed il Palio ha retto nei secoli perché si è sempre saputo adeguare. Usciamo da questa assurda retorica e parliamo nel concreto.

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I cavalli devono avere un dislivello di qualità tra loro, devono essere preparati solo ed esclusivamente per il Palio evitando che corrano alle corse regolari una volta segnati al Protocollo Equino, gli altri Palii non sono un problema poiché hanno bisogno di cavalli con le stesse caratteristiche di quelli per Siena, cavalli precisi e ben dressati. Questa è la cosa da fare senza tante chiacchiere inutili. Vi porto un esempio che forse tanti non ricordano ma rende benissimo l’idea di quello che sto dicendo. Ve lo ricordate il cavallo dell’Omone vincitore di Palii Uberto? Ha vinto due Palii ma ne poteva vincere anche di più se non trovava appunto il Purosangue Pitheus o Gallegginate che lo hanno battuto, o per inciampi che ha trovato nel Palio. Questo cavallo non lo voleva montare nessuno per la tratta perché tirava e si buttava, era in pratica ingestibile, perché non era lavorato nel modo giusto. L’Omone decise poi di portarlo da Canapino e ne tornò un altro cavallo, quello che poi correva il Palio e vinceva. Canapino, appunto, uno che sapeva preparare i cavalli per Piazza perché li lavorava per quella, i risultati dei cavalli allenati da Leonardo Viti per Piazza del Campo parlano per lui. Il povero Mauro Bernardoni, uno dei principali azionisti, definiamolo così, della scuderia 2BM ( Bernardoni, Barneschi, Manganelli, Muzzi) che comprendeva i vari Topolone, Pitagora, Panezio, Rimini, Balente etc.. gli pagava i premi il primo premio delle corse al Pian delle Fornaci per non farli correre quando arrivava verso la fine d’Aprile, perché? Perché già la pista delle Fornaci era ed è troppo grande per i cavalli allenati per il Palio. Questo è, questo sarebbe tutelare cavalli e sopra a tutto il Palio, non con i romanticismi anacronistici. Allora che il nuovo protocollo metta questi vincoli e vedrete che i cavalli vanno benissimo quelli che ci sono, basta prepararli nel modo giusto e creare un dislivello tra loro al momento che i Capitani li scelgono per correre il Palio e torniamo alla “Giostra”, anzi più esattamente al Palio Giostrato.

Grazie Brontolo.

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About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: giornalebrontolonews@gmail.com

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