09 MAGGIO 2022
Una sorpresa all’insegna della grande qualità quella del Palio di Feltre. È infatti Tahar Ben Jelloun, famoso scrittore, poeta e pittore franco-marocchino, vincitore di numerosi premi internazionali e più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, l’artista incaricato dall’Associazione Palio Città di Feltre di realizzare il drappo dipinto dell’edizione 2022.
È questa la notizia con cui si è chiusa la tradizionale funzione religiosa presso il Santuario dei Santi Vittore e Corona, con cui il mondo del Palio omaggia ogni anno i patroni di Feltre. Una messa che segna anche l’inizio di quel percorso che condurrà fino alla prima settimana di agosto, quando i Quartieri Castello, Duomo, Port’Oria e Santo Stefano si contenderanno l’ambito drappo dipinto e quello dei quindici ducati d’oro, riconsegnato ieri dal Quartiere Duomo, vincitore dell’edizione 2021, nelle mani del rappresentante dell’Amministrazione, Manuel Sacchet, e del Presidente dell’Associazione Palio Città di Feltre, Eugenio Tamburrino.
A rendere solenne l’appuntamento ha pensato il coro femminile Vocincanto, da anni impegnato a fianco del Palio nelle due messe in costume di maggio e di agosto. Non è mancato, nelle parole del celebrante don Secondo Dalla Caneva, una sottolineatura di quanto questo momento di celebrazione costituisca un momento fondamentale per il Palio.
A conclusione della funzione, dopo l’annuncio dell’artista del drappo e la riconsegna di quello dei quindici ducati, ha avuto luogo il tradizionale lancio della bandiera all’interno della Basilica. Sono seguiti due momenti particolarmente sentiti, come l’esibizione dei cinque gruppi di sbandieratori e musici all’interno del chiostro del monastero e l’inaugurazione della scultura “Il Cavaliere”, realizzata da Mirco Gorza all’entrata in città dal lato meridionale e dono dello scultore e del Palio a Feltre.
“La Messa con cui il Palio rende omaggio ai Santi patroni della Città, ha commentato il presidente Eugenio Tamburrino, è sempre un momento di grande rilievo per noi, perché segna l’inizio di un’annata che, mai come quest’anno, auspichiamo possa essere intensa e ricca di soddisfazione. Veniamo da un Palio 2021 fortemente voluto da tutta la città e che siamo riusciti a disputare pur in una situazione di oggettiva difficoltà. Poter tornare a vedere la chiesa piena di ragazzi che non vedono l’ora di entrare nel clima del Palio è per tutti noi una grande gioia. A questo si aggiunge l’onore di aver potuto annunciare un artista del drappo di grande rilievo, che, pur provenendo da lontano, condivide con il Palio l’attenzione alle tinte (che lui usa per disegnare forme di puro colore) ma soprattutto due temi che abbiamo da sempre messo al centro della manifestazione, quello dell’identità e del senso di comunità. Non posso esimermi dal ringraziare chi ha agevolato il percorso che ha avvicinato Tahar Ben Jelloun al Palio di Feltre: dal Direttivo dell’Associazione Palio Città di Feltre, alla casa editrice La Nave di Teseo e la sua direttrice Elisabetta Sgarbi, fino a Clara Rita Stevanato e Irene Zannol. Come tutto ciò che succede nel Palio, è stato un lavoro di squadra che certamente porterà ottimi frutti alla Città”.
Tahar Ben Jelloun ha aggiunto: “Vorrei ringraziare la comunità di Feltre, per aver pensato a me per la realizzazione di questo drappo, perché è una richiesta originale e davvero rara. Mi sono informato un po’ su quello che fate. Con questo drappo ho voluto sottolineare la presenza della luce, la pace, la tranquillità, la serenità, la fraternità. E’ un drappo dove ci sono solo colori della Vita, non c’è nulla di aggressivo o negativo. Nell’insieme volevo qualcosa di accogliente e che esprimesse l’ospitalità di Feltre. Sono davvero felice di averlo realizzato e spero vi piacerà e che piacerà a tutti i Feltrini”.
Tahar Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1944, vive tra Parigi, Tangeri e Marrakech. Poeta, romanziere e giornalista, ha dal 2010 affiancato alla scrittura la pittura come mezzo espressivo. Con il Premio Goncourt assegnatogli per La Nuit sacrée nel 1987, è divenuto lo scrittore straniero francofono più conosciuto in Francia. Tra i suoi numerosi libri, recentemente pubblicati presso la Nave di Teseo (Casa Editrice che ha contribuito a fondare), Creatura di sabbia (1987), Notte fatale (1988), L’estrema solitudine (1999), L’Islam spiegato ai nostri figli (2001), Il razzismo spiegato a mia figlia (1998), Il matrimonio di piacere (2016) e tanti altri successi, che gli sono valsi anche il Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il Premio Trieste Poesia e il Global Tolerance Award, conferito dal segretario delle Nazioni Unite. Più volte nella lista ristretta dei candidati al Premio Nobel per la Letteratura, Tahar Ben Jelloun è l’autore francese più tradotto al mondo, oltre che editorialista per diverse prestigiose testate europee, tra cui Le Monde e La Stampa.
Pittore della gioia e della luce, espressi tramite un uso ricercato del colore puro, Tahar Ben Jelloun è recentemente reduce da due personali presso La Galerie Trigano e L’Istituto del Mondo Arabo di Parigi, ma ha esposto anche all’interno del prestigioso festival La Milanesiana, oltre che a Roma (2013), ancora Parigi (2017-2018-2019), a Dubai (2018), Casablanca (2022) e realizzato opere permanenti presso l’ex carcere di Lipari e le vetrate della chiesa di Thourei. L’Artista ha di recente pubblicato presso l’Éditions de L’Iconoclaste il libro La Couleur des mots, in cui rievoca le fonti di ispirazione delle sue opere grafiche e pittoriche.
Tahar Ben Jelloun è l’artista del drappo del Palio di Feltre 2022.
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