14 Dicembre 2022
Uscita la motivazione della condanna LEGGI QUI ai contradaioli dopo il giudizio dell’ottobre scorso condannati per aver difeso la DIGNITA’ della propria contrada, e questo è riferito a tutte diciassette le consorelle, solo quest’ultima parola dovrebbe far riflettere.
I fatti sono quelli dell’agosto 2015, “nessuna cavalleria”, dicono, diciamo che c’è “ignoranza” di chi giudica !
I fatti dell’Agosto 2015 non risponde a verità le motivazioni, quando arrivò la Celere, i Vigili Urbani sarebbero bastati come sempre è stato, finì tutto ed io stesso tranquillizzavo il Celerino facendogli presente che a quel punto non sarebbe successo più nulla e che non eravamo ad una rissa di calcio od altro, qui siamo a Siena, gli dissi: è tutt’altra cosa, e gli cambiò l’espressione.
Sentir dire condannati per aver fatto rissa è l’insulto più grande che si può fare a Siena, al Palio e ai suoi cittadini contradaioli.
Ripeto Signor Giudici con tutto il rispetto che vi è dovuto, che avete condannato non dei ragazzi, ma una città intera, la sua tradizione, il suo modo di essere, la sua storia, quella storia che ci fa riconoscere nel mondo come unica e inimitabile, un senso di appartenenza che non si trovare in altre parti del mondo.
Le strade che si chiudono per le cene, e poi il seguitare a sedere a fare chiacchiere fino a tarda notte di Palio, di vita; ragazzi che hanno sempre un punto di riferimento e sanno dove andare e stare, la solidarietà, la cultura e tanto altro queste sono le contrade e i contradaioli, quelle stesse contrade che sono le sentinelle della città e l’autocontrollano togliendo molto spesso “pensieri” alle forze dell’ordine, questi avete condannato, ed ecco “l’ignoranza” che dicevo sopra, Signori Giudici ci avete offeso, condannata una città intera e le motivazioni forse ancor di più.
Viva Siena, Viva il Palio
Pier
Sembra, per diversi aspetti, di essere tornati al Palio di agosto 1966. Speriamo che, oggi come allora, tutti i contradaioli reagiscano…