24 OTTOBRE 2018
” Visto l’accaduto, mi sento di scrivere queste poche righe.
Fare palio non significa entrare in un gruppo per tirare dei fili e far muovere a piacimento delle persone che hannotanta voglia di fare bene. Fare palio non significa poter escludere delle persone soltanto perché vogliono lavorare bene e correttamente. Fare palio non vuol dire “io comando e tu fai quello che dico io altrimenti non vai bene per il gruppo”.
Fare palio può voler dire anche incontrare delle divergenza che si possono risolvere semplicemente
attraverso sereni scambi di opinioni, per raggiungere un risultato ottimale a beneficio del gruppo e del Comitato che si rappresenta.
Fare palio – per chi non lo avesse capito – è una grande passione, che pervade ogni momento della tua
vita: non é un “lavoro”. È un impegno, un’attività di volontariato, che richiede tanta, tanta UMILTÀ:
quella che è venuta a mancare ultimamente in taluni.
Far e pali o é inoltre – e soprattutto – partecipare alle iniziative del gruppo per scambiare opinioni, per
arrivare a concrete decisioni sui lavori e sulle attività da portare
avanti in armonia. Proprio l’armonia é però venuta recentemente a mancare per l’assenza di quell’umiltà di cui parlavo prima.
Mi riferisco in particolare a ciò che ci é stato fatto da parte di persone del gruppo a cui davamo fiducia,
oltre che da altri, probabilmente male informati sul lavoro e sui risultati ottenuti in questi ultimi anni dal
gruppo uscente.
Alcuni hanno considerato quello che é successo come “una sconfitta”, ma a mio avviso per essere sconfitti
deve essere stata combattuta una battaglia. Ma qui una battaglia non c’è stata: non ci si é “affrontati” in
campo aperto, ma si è preferito agire con sotterfugi.
Ecco perché quanto è successo non può essere considerato una “battaglia” da cui si esce “sconfitti”, quanto piuttosto una “pugnalata alle spalle”.
Io penso innanzitutto che si sarebbe potuta risolvere questa “incomprensione” con un franco confronto:
anche perché noi del gruppo uscente avremmo volentieri lasciato il posto a chi si fosse proposto per tale incarico
ed avremmo collaborato con loro senza riserve.
Per come sono andate le cose, però, personalmente non mi sento più di dare alcuna collaborazione.
Considero inoltre veramente offensivo e ipocrita la pretesa di alcuni di essere considerati ancora come
“amici” da parte mia, visto che gli amici non riservano il trattamento che io e gli altri del gruppo uscente– questi sì amici – abbiamo ricevuto.
Dal momento che comunque continuo a tenere al Comitato Palio di Castell’Alfero, auguro un buon lavoro al nuovo
Direttivo e a tutto il Gruppo dello stesso.
f.to: Paolo TOGNIN”
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