29 GENNAIO 2023
Un altro tassello va ad aggiungersi in vista del Palio di settembre. Sandro Gessa è il nuovo fantino del Borgo San Marzanotto. Ad ufficializzarlo il Rettore Emil Dovico, con il resto della commissione corsa composta da Felice Sismondo, Calogero Termini e Roberto Manetta. Sandro Gessa, che sta attraversando un ottimo momento di forma nelle corse regolari, torna così in Piazza Alfieri dopo la lunga, e ottima, esperienza tanarina, dove gli è mancata solo la vittoria. Gessa ha raggiunto già quattro volte la finale, mentre quella di settembre si tratterà della settima presenza nel nostro Palio.
Come nasce l’idea di Sandro Gessa?
Quest’anno sicuramente più di quelli passati, visto il deludente epilogo del nostro Palio 2022, puntiamo a giocarci il tutto per tutto, affinché il prossimo settembre potremo dire di aver detto la nostra. Puntiamo alla finale, quantomeno, e poi chissà. Con Gessa abbiamo avuto subito una buona intesa, spinti tutti da tanta voglia di fare bene. Per i cavalli è ancora presto e vedremo quali opportunità verranno fuori e se potranno fare al caso nostro.
Purtroppo a settembre siete stati penalizzati da una mossa molto contestata.
Il 2022 è stato un Palio che ci ha lasciato parecchio amaro in bocca. Ormai è tempo di voltare pagina, apprendere dove si è sbagliato e agire di conseguenza.
Il Comitato come ha vissuto quest’annata?
Tutto sommato visto che arrivavamo tutti da due anni di stop forzato non ce la siamo cavata male. Con magari un po’ più di sforzo del previsto si è ripreso ad occuparci di tutto quello che porta poi alla corsa, dalla Stima alle corse d’addestramento passando dall’organizzazione di eventi, cene e uscite del gruppo sbandieratori e musici.
Quali saranno gli obiettivi per questo 2023?
L’obiettivo è quello di mantenere la passione e l’impegno che ci spingono a migliorare sempre di più in ogni aspetto della vita nel Comitato. Puntiamo a fare bene al Palio in modo da ricompensare lo sforzo e il sacrificio dei nostri tesserati ed avvicinare ed appassionare sempre più i nostri borghigiani.
Dardi
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