Questa mattina (sabato 4 febbraio) si è svolta la ventitreesima edizione della cerimonia di premiazione dei giostratori. Dopo una breve sfilata per le strade del centro storico le rappresentanze dei quartieri, dei fanti e dei valletti del Comune, accompagnate dal Gruppo Musici, sono entrate a palazzo comunale. Nel cortile il sindaco Alessandro Ghinelli ha premiato i giostratori protagonisti delle tre edizioni del Saracino e delle prove generali del 2016, alla presenza del presidente dell’Istituzione Giostra del Saracino Franco Scortecci e dei rettori dei quartieri.
La solenne cerimonia ha visto anche consegnare i premi alla memoria e alla carriera ed è stata l’occasione per annunciare i vincitori del Premio “Fulvio Tului”, giunto alla terza edizione e consegnato dal sindaco Ghinelli e dal presidente Scortecci al quartiere che ha sfilato meglio nelle edizioni 2016 della Giostra del Saracino: il premio di giugno è stato vinto dal quartiere di Porta Santo Spirito e quello di settembre dal quartiere di Porta del Foro.
Il riconoscimento alla carriera è stato attribuito a Don Alvaro Bardelli, figura che ha saputo valorizzare la Giostra del Saracino con numerosi eventi e ormai riconosciuto come “il parroco della Giostra”. Le targhe alla memoria invece sono state consegnate ai familiari di Enzo Pecchi, per anni membro della Giuria, e Guido Raffaelli detto “Ciuffino”, storico capitano di Porta Crucifera e membro della consulta alla cui memoria si correranno le due edizioni 2017 della Prova Generale che si terranno rispettivamente il 15 giugno e il 1 settembre.
Il sindaco ha anche annunciato le dediche delle Lance d’Oro che i quartieri si contenderanno in piazza Grande in occasione delle due edizioni ordinarie 2017 della Giostra del Saracino: quella di sabato 17 giugno a Giuseppe Mancini e quella di domenica 3 settembre a Dante Viviani (sottostante le schede di presentazione). Conclusa la premiazione i Musici hanno eseguito l’Inno del Saracino.
Al termine dell’esibizione sono stati esposti i tabelloni con i punteggi marcati dai giostratori che hanno sfidato il Re delle Indie nelle due edizioni del Saracino dello scorso anno e presentato l’annuario della Giostra 2016 realizzato dall’addetto stampa dell’Istituzione Saverio Crestini. Tra le notizie rientra la conferma del coordinatore di regia Andrea Biagiotti che vedremo ancora in testa al corteo storico.
Dedica 134esima ed. di San Donato a GIUSEPPE MANCINI, nel primo centenario della morte
Giuseppe Mancini (Arezzo, 10 febbraio 1893 – Foza (Vicenza), 5 dicembre 1917), medaglia d’oro al Valor Militare, di cui ricorre il primo centenario della morte. Nipote dell’avvocato Mancini sindaco di Arezzo dal 1911 al 1914, Giuseppe Mancini in gioventù svolge attività sportiva nell’ambito della Società ginnastica “F. Petrarca”. Partecipa alla Prima guerra mondiale nel corpo dei bersaglieri. Ripetutamente ferito in azioni bellica sul Carso, viene decorato della medaglia d’argento al Valor Militare (1915). Rimandato in prima linea con il grado di tenete, cade durante l’attacco alla cima di Monte Miela, presso Caporetto. Negli anni Trenta – per volontà del podestà Occhini, che accoglie la richiesta avanzata da numerose associazioni combattentistiche e sportive di Arezzo – gli viene intitolato il rinnovato stadio cittadino, nell’area di Campo di Marte, che sarà smantellato nel secondo Dopoguerra. Nel 2006 riceve il suo nome un settore dello stadio “Città di Arezzo”. La figura di Giuseppe Mancini ricorda i numerosi caduti aretini della Grande Guerra.
Dedica 135esima ed. della Madonna del Conforto a DANTE VIVIANI, nel primo centenario della morte
Dante Viviani (Arezzo, 1861 – Perugia, 1917). Tra il 1901 e il 1914 realizzò la facciata del Duomo di Arezzo in stile neogotico, in sostituzione di quella precedente rimasta incompiuta dall’inizio del Quattrocento. L’opera ebbe grande importanza nel panorama culturale aretino, inserendosi in quella stagione di “ripristino stilistico” destinata nei decenni successivi a modificare durevolmente il volto dell’antica Arezzo, soprattutto per mano dell’architetto Giuseppe Castellucci e dell’ingegner Umberto Tavanti. Viviani studiò prima a Siena e quindi a Roma all’Accademia di Belle Arti; nel 1887 vinse il premio nazionale di Architettura e del Ministero della Pubblica Istruzione. A Roma lavorò negli studi degli architetti Koch e Oietti; trasferitosi a Perugia collaborà con l’architetto Sacconi al restauro di numerosi edifici sacri e civili. Nel 1911 progettò il padiglione umbro-sabino all’Esposizione etnografica di Roma e la sede della Cassa di Risparmio di Città di Castello.
(Roberto Parnetti)
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