10 Maggio 2022
La poltrona comoda domenica non è servita perché fortunatamente sono partiti alla svelta e bene il Mossiere Andrea Calamassi che non s’inventa nulla e li lascia andar via, bravò direbbero oltralpe Sette.
Quel che detto e quel che abbiamo visto, ha vinto le Storte e tutti “contenti” un po meno forse Poggio che ad un certo punto la bocca ce l’aveva fatta, mentre per Monumento e Borgo “bene” così…
sintetizziamolo in questo modo il Palio straordinario di Castel Del Piano, semplice è?
Invece il lavoro c’è stato da parte delle dirigenze e dei fantini per trovare la sintesi giusta.
S’era partiti male con quel girellare la dietro al canape che non faceva presumere nulla di buono.
Monumento che teneva lontano Borgo dal canape e Borgo che vederlo la dietro male non gli andava di certo.
Storte girellava con loro e Poggio fermo al canape.
Proprio Poggio e Storte dovevano approfittare di questa disputa tra le due rivali e così è stato. Bartoletti ha pensato che probabilmente il meno male era quello d’ impattarla pur avendo in Unamore un cavallo veloce e che è stato bravo a lasciarsi gestire; lo stesso pensiero vedendo il Palio lo ha fatto Sanna a maggior ragione dopo i due ultimi palii vinti pur avendo probabilmente il miglior cavallo.
Scrivevo l’esperienzaaaa e quella è stata come mi ha confermato anche Siri nell’intervista dopo Palio a farla da padrone nonostante la “malizia” di Quantovali in partenza e che in cronaca vi avevo fatto presente.
Come dicevo il lavoro della politica paliesca si è vista e l’esperienza di questi ragazzi anche.
Certo non veder partire Bartoletti fa un caso ma le motivazioni ve le ho dette sopra interpretando quello visto.
Gli elogi all’amministrazione comunale e agli addetti alla pista già li ho fatti in altro articolo, quello che posso aggiungere è aver visto un Sindaco Bartalini nel dopo Palio un viso gioioso e soddisfatto come quello di Pulcini, e annoverando il mal di piedi della brava speeker Pioli dato dalle belle scarpe ma pare poco comode, ciao Susanna.
Andiamo ora a vedere contrada per contrada:
Storte Antonio Siri su Quantovali: Amsicora ci ha creduto si è mosso bene alla mossa e per la strada sfruttando tutto quel che c’era da sfruttare e trovando sempre Qunatovali pronto alla risposta. Bene tutta la dirigenza con capitan Mastacchini in testa, commosso lui e tutti i suoi nel dopo Palio complimenti a tutti. Dieci e lode esteso al poprietario del cavallo Sandro Chiti e questo voto va anche agli altri poprietari per le belle condizioni dei cavalli, mi riferisco a Stefano Vanni, Giuliano Sampieri e ad Alessio Giannetti.
Borgo Carlo Sanna Uan King: ad un certo punto rinuncia, i due Palii vinti hanno influito e una purga non era contemplata. La politica paliesca ha poi prevalso anche se prova ad un certo punto in corsa a beffare Siri ma lui non si fa fregare. Sei e mezzo
Il cavallo fa vedere di muoversi bene e di esserci nonostante faccia il birichino al canape. Sette
La capitana Rosati e i suoi escono illesi.
Sette
Poggio Giuseppe Zedde Vitzichesu: è quello che ci ha provato più di tutti, anche se ad uscire dal canape ha avuto un’ attimo d’incertezza che non gli permette di andare in testa, probabilmente l’ha pensata non buona per come erano messi gli altri. Finché Vitzichesu regge, devo dire che è stato però bravissimo in partenza e in corsa e in una piazza come Castel del Piano di fuori fai doppia fatica, Gingillo ci prova con determinazione ma niente da fare. Sette
Capitan Bernardini con i suoi si erano ancora mossi bene. Sette
Monumento Jonatan Bartoletti Unamore: la paura di veder il triplete ha condizionato tutto e nonostante avesse un cavallino veloce e duttile, Sette, ma appunto il problema è stato probabilmente proprio li, il cavallino per uno come Scompiglio, che lo ha indotto ad agire come ha fatto, nel non facemose male e mettendo Poggio in condizioni migliori. Sei
Capitan Lepori ed i suoi hanno avuto il merito di mettere al canape Bartoletti ma viene da domandare era questo il momento? Cinque
Questo il mio pensiero, alla prossima.
Pier
P.S. mi ero dimenticato, du zibidei vicino c’era una che intervistava che angoscia… un si può sentì
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