10 LUGLIO 2021
I trenta Assassine il commento della Brontolina Miriana Sala
“GUARDAMI. CI SIAMO, GUARDAMI. TI HO.”
E’ COSì CHE GIOVANNI GASTEL SOLEVA DIRE A CHI SI ANTEPONEVA AL SUO OBIETTIVO. GIOVANNI, UNO DEI PIU’ GRANDI FOTOGRAFI DI MODA MADE IN ITALY E LA CUI FAMA -DATA E COSTRUITA SUL DONO A LUI CONCESSO E POI COLTIVATO- NON HA CONOSCIUTO CONFINI. E QUINDI UN MAESTRO CAPACE A SUO TEMPO DI INDOTTRINARNE I SEGUACI ALL’ARTE DEL RITRATTO. ME INCLUSA, CHE DA SEMPRE CORTEGGIO QUESTA DISCIPLINA, PERCHE’ COSì VICINA AL VERO. ALL’ETEREO.
LO HA RIPETUTO, ED IO L’HO FATTO MIO, IL PENSIERO CHE QUANDO FOTOGRAFI UN VOLTO, NE RUBI UN PEZZO DI ANIMA. PER LE FRAZIONI DI SECONDI IN CUI SEI SOLO CON LA TUA PREDA, CHE DISTA DA TE TANTO QUANTO UN PASSO DECISO, LO SI E’ PER LA SCELTA \ O VOCAZIONE AD UNA LOTTA VOLTA ALLA ROTTURA DI UN FILO SOTTILE CHE TIENE LE VESTI DELL’INVOLUCRO DELL’UOMO CHE LI’ TI SFIDA. LO SCUDO? LA LENTE FOTOGRAFICA, L’OBBIETTIVO? CHE DIVENGA IMPERCETTIBILE, INVISIBILE. LASCIANDO L’UNO E L’ALTRO SCOPERTI. ED ECCITATI. L’UNO PER ESSERSI TROVATO NUDO, L’ALTRO PER ESSERNE AL COSPETTO. IN QUELLA FRAZIONE DI SECONDI IN CUI DEVE COMPIERSI L’AMPLESSO, chiamiamola anche violenza – per lo strappo , il furto, l’impatto di cio’ che fin lì non sarebbe altrimenti arrivato a nessuno
– C’E’ CHI HA IN MANO UN’ARMA, ED E’ CARNEFICE, E CHI -in pudica difesa della propria persona che fragile viene ora vista da un occhio divoratore , PROVA A FUGGIRE.
UN GIOCO DELLE PARTI CHE INNATURALMENTE DURA POCO, PERCHE’ QUELLO CHE NE RIMANE E’ UNA VITTIMA CHE DIVIENE DIVORATRICE A SUA VOLTA. E’ CIO’ IN CUI SI TRASFORMA LA VERITA’ DELL’ANIMA UNA VOLTA CHE LA OBBLIGHIAMO AD UN FOTOGRAMMA.
E’ COSI’ CHE ALLORA NASCONO GLI ASSASSINI DI MARCO DELOGU. ED E’ COSì CHE DIVENGONO PREDATRICI SILENTI E POTENTI DELLE FOTOGRAFIE CHE RITRAGGONO “DEGLI” UOMINI.
SONO DUPLICATI, -SI SONO MOLTIPLICATE LE VERITA’ – E QUINDI GLI INCONTRI A CUI SIAMO CHIAMATI UNA VOLTA INABISSATI TRA LE PAGINE DEL SUO “I TRENTA ASSASSINI”. CI VIENE CONSEGNATA UNA CHIAVE DI LETTURA CHE ALTRIMENTI RIMARREBBE SEPOLTA DAL TEMPO CHE NON CI CONCEDIAMO PER CAPIRE DAVVERO COSA CI SIA DIETRO LE PAROLE CHE ANTECEDONO LO SGUARDO DI CHI CI STA DINNANZI.
DELOGU CI REGALA UNO SPACCATO IMMOBILE MA PIENO DI SUSSURRI. E L’EDUCAZIONE FA DA PADRONE IN UN’INTERAZIONE CHE ESULA DAL QUOTIDIANO. E CI FA UN RAGALO ANCORA PIU’ GRANDE, QUANDO CONSTATIAMO CON CERTEZZA CHE SIAMO AL COSPETTO DI UN LAVORO MAGISTRALE, DAL MOMENTO CHE SENTIAMO DI ESSERE EMOTIVAMENTE COINVOLTI – EMPATICAMENTE – DA UN QUALCOSA CHE FISICAMENTE NON PERCEPIAMO – E CHE CON QUEL VITTORINO DALLO SGUARDO MALINCONICAMENTE TRASOGNANTE CI STAREMMO DELLE ORE, CON DISCREZIONE, A DEDURNE LE FATICHE E LE GIOIA DI UNA VITA INTERA – CHE CON DEGORTES SFIDIAMO IN CORSA I MOSTRI CHE HA VISTO LASCIARSI ALLE SPALLE RINCORRENDO IL SUO SOGNO DI LIBERTA’ O ANCORA, QUANDO NEGLI ASSASSINI PIU’ RECENTI, RITROVIAMO UN BAGLIORE DI QUELLA FOLLIA MIRACOLOSA CHE LI HA DESTINATI ALLE STELLE PROPRIO LI’ , A QUEL CANAPO CHE VEDEMMO TIRATO FORSE SOLO DUE ANNI FA.
QUELLO DI DELOGU, COME SEMPRE, E’ UN LAVORO COMPIUTO, MATURO TANTO DA SAPER VIVERE E RACCONTARSI DA SE’. SONO CERTA CHE MI SAREI EMOZIONATA ANCHE NEL MENTRE, VALE A DIRE, NEL MOMENTO IN CUI PROPRIO QUEI DUE ASSASSINI, SI SONO TROVATI, COSI’, DIRIMPETTO, CON LE PROPRIE ARMI. E LA PROPRIA FAME. IN COMUNE, LA CONSAPEVOLEZZA SENSIBILE DELLA PUREZZA DEL’ATTIMO CHE REGALA L’IMMORTALITA’.
E ALLORA PROVER0’ A NON ABBASSARE LO SGUARDO, E SARA’ DIFFICILE, A CHI CON LA FAME HA ISTIGATO, SFERRATO, RUBATO E COLPITO. A CHI PER FAME HA AGITO CON INVIDIA, GELOSIA E ASTUZIA. E SEMPRE PER ORGOGLIO HA IMPOSTO LE SUE REGOLE, TALVOLTA RAGGIRANDONE ALTRE. A CHI -PER RISPETTO DEL SE’- HA TENTATO A SUA VOLTA di NON ABBASSARE MAI LA GUARDIA, RIUSCENDO AD ALZARE QUEL NERBO CHE POI NON ERA CHE TUTTA LA SUA VITA LI’ SOSPESA , LEGGERA, COMPIUTA, VINTA, FINALMENTE. A NON LASCIARMI INTIMORIRE MA ANZI TRAVOLGERE E AFFASCINARE, DA CHI HA LA GLORIA CHE ALEGGIA NELLE PIEGHE CHE RICALCANO LE STAMPE CHE LI HA IMPRESSI. A SAPERNE SOSTENERE LA PROFONDITA’. E NON DISDEGNANDONE IL VIAGGIO ENTRO IL QUALE INCEPPERO’. PERCHE’ DA Lì SI HA LA PROSPETTIVA MIGLIORE SUL MONDO PAPABILE CHE CI E’ CONCESSO. QUELLO ATTRAVERSO LO SPIRITO DI “UN ALTRO” – nello spazio che si annida tra le palpebre che delicate fanno da forziere a quella vita già passata e quella ancora da sognare – E SARA’ SICURAMENTE SUBITO EMOZIONE. E SORPRESA. O TORMENTO. O OSSESSIONE.
SONO FOTOGRAFIE CHE PARLERANNO PER SEMPRE. QUEL PER SEMPRE CHE LORO STESSI HANNO CERCATO DI CONQUISTARE, PROVANDO A LASCIARE UNA TRACCIA NELLA STORIA.
E CERTI INCONTRI E’ BELLO, NECESSARIO AVERLI, ED E’ BENE USCIRNE VIVI, SOPRATTUTTO DAL MOMENTO IN CUI AD ABBRACCIARSI CI SIAMO NOI E DEGLI ASSASSINI CHE LIBERI VAGANO PER LA PIAZZA.
A MARCO DELOGU, ALLA SUA SENSIBILITA’ E A QUELLA DEI “NOSTRI ASSASSINI”.
ALLA PROSSIMA MIRIANA
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