za PALIO CASTIGLION FIORENTINO 2016

PALIO CASTIGLION FIORENTINO UFFICIALE IL MEMORIA PER IL GENTILI

La cosa bella che hanno deciso di fare a Castiglion Fiorentino e che tempo fa vi avevo accennato, è un memorial, PALIOTTO, una corsa a tre contrade ma con tre soli fantini che non abbiano mai corso a Castiglion Fiorentino, fantini emergenti, in memoria di Giuseppe Gentili <Ciancone> grande, ma grande fantino del Palio di Siena e non solo. Ciancone morì proprio in corsa a Castiglio Fiorentino nel Giugno 1978

gentili  

Questo il comunicato stampa dell’associazione Palio di Castilgion Fiorentino su questa decisione di fare il Paliotto e il nome del Pittore che dipingerà il Palio 2016:

CASTIGLION FIORENTINO
_

Palio <entepalio@comune.castiglionfiorentino.ar.it>

Allegatiore 12:34 

 
a ufficio.stampa
 
 con preghiera di pubblicazione
Il cencio del “Palio dei Rioni” verrà realizzato da Gianmarco Tanganelli.
L’opera verrà svelata sabato 11 giugno durante la gara dei “Sbandieratori e Musici”.

Il sabato, durante la prova generale, si terrà una corsa denominata “Paliotto”.

Per il secondo anno consecutivo Gianmarco Tanganelli, castiglionese doc, realizzerà il cencio del “Palio dei Rioni” edizione 2016 promosso dall’Ente Palio Città di Castiglion Fiorentino. Lo ha deciso nei giorni scorsi la commissione appositamente riunita. Il cencio verrà svelato la notte di sabato 11 giugno durante la gara degli “Sbandieratori e Musici”. Prosegue, così a ritmo incalzante, il programma per l’organizzazione della manifestazione folkloristica “Palio dei Rioni”, nata in onore della Madonna del Rivaio. Novità arrivano dalla Commissione Palio che ha proposto l’inserimento, durante la prova generale del sabato, una corsa denominata “Paliotto”. I rioni scenderanno in pista con un solo cavallo a testa.

Curriculum vitae
Gianmarco Tanganelli è nato a Castiglion Fiorentino il 30/11/93. Si diploma nel 2012 al liceo scientifico “Giovanni da Castiglione” e sta attualmente frequentando il terzo anno del corso di ingegneria energetica dell’alma mater studiorum di Bologna. Disegna fin da piccolo cimentandosi in diverse tecniche di pittura. Ha partecipato a concorsi di fumetto e pittura estemporanea, realizzato illustrazioni su commissione e vinto nel 2013 il bando per la realizzazione del “cencio” per il palio dei rioni di Castiglion Fiorentino.

Relazione
 L’opera rappresenta due cavalli colti nello spasmo della corsa. I colori dei tre rioni si ritrovano nei tre scudi posti intorno alla Madonna, a cingerla ci sono un angelo e un soldato posti ai suoi lati.
L’angelo sta a simboleggiare il significato religioso della manifestazione, il soldato rappresenta il lato più terreno e guerriero, quello della corsa vera e propria.

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Ente Palio Città di Castiglion Fiorentino

Piazza San Francesco 6 – 52043 Castiglion Fiorentino (AR)

C.F. 92082210516

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Vediamo chi sono i fantini che correranno questo Paliotto memorial:

Per Porta Romana Federico Guglielmi.  Il Palio lo correranno invece Andrea Chessa <Nappa> e Dino Pes <Velluto>

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Per il Cassero Michele Uccheddu. Il Palio lo correranno invece Valter Pusceddu <Bighino> e Gianluca Mureddu <Filuferro>

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Per Porta Fiorentina ancora non ha deciso il fantino.  Il Palio lo correranno invece Giosuè Carboni <Carburo> e Massimo Columbu <Veleno II>

Vi ripropongo il racconto di quando morì Beppe Gentili :

Fuori dalla Piazza del Campo di Siena, il “professore”, come ormai veniva chiamato con riverenza, continuava ad andare a cavallo e correre nelle gare di provincia o in altri palii. Nel giugno del 1978 corse e vinse il Palio dei rioni a Castiglion Fiorentino per il rione di Porta Romana, montando il cavallo Frapalle. Il giorno dopo, durante una corsa di consolazione, accettò di montare il riottoso cavallo Pelin: partì primo, ma, giunto alla curva delle Mura Pisane, fu scavallato dall’ingestibile animale e, senza la protezione alla testa, andò a schiantarsi rimanendo agonizzante a terra. Trasportato in gravissime condizioni all’ospedale di Perugia, Ciancone morì una settimana dopo, senza aver mai ripreso conoscenza.

Per far capire ancor meglio ai giovani chi era questo grande fantino ecco un ricordo di persone della contrada dell’Oca di Siena. Uso questa bella idea del palio di Castiglion Fiorentino anche per fare un ricordo di Lui. Come ho scritto sopra, grande, grande fantino, uno dei più forti che abbia corso in piazza del campo e che ho avuto l’onore di conoscere personalmente e di averci corso insieme nelle corse di provincia.

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clicca sulle foto x aprirle

 Da uomo a uomo (un ricordo di Beppe) a cura di Massimo Tinti

Enrico Brandani detto BOBO è il “mitico” barbaresco dell’OCA che ha avuto a che fare con molti personaggi del palio del passato ed uno di questi è proprio il nostro Beppe Gentili. Ho rivolto qualche domanda a BOBO su quel periodo e ne è venuta fuori una chiacchierata interessante, che vi riporto fedelmente.

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Il BOBO, BRANDANI OGGI, BARBARESCO STORICO DELL’OCA

Bobo un grande personaggio dell’OCA….

<<Sono sempre stato una persona di poche parole risultando talvolta anche un po’ scostante, ma chi mi conosce profondamente sa che non sono così. Tanta acqua è passata sotto i ponti e tanti sono i ricordi di momenti, di fatti successi, di situazioni che si sono venute a creare e, purtroppo, il ricordo di tante persone che non ci sono più>>.
Che persona era il Gentili ?
<<Beppe Gentili era una brava persona ed un bravo fantino, uomo di Palio che rispettava le regole non scritte. Nel 1961, dopo essere rientrati in Contrada, venne picchiato fortemente, ma non denunciò mai nessuno anche se da più parti ricevette pressioni in tal senso. Stessa cosa accadde nel ’66 quando ritornò a Siena. Gli avevo mandato a dire che se fosse tornato l’avrei picchiato. Mi dissero che era tornato ed avrebbe montato nell’ONDA. Valutai che in qualche modo dovevo rispettare quello che gli avevo mandato a dire, pertanto, quando entrò nell’Entrone mi avvicinai e gli detti un cazzotto. Nell’immediato mi impaurii anche perché ebbi la sensazione che fosse andato a sbattere contro una colonna, rimase un po’ stordito, ma poi si rialzò. Arrivarono immediatamente i vigili di servizio che mi portarono via, chiesero a lui cosa fosse successo e la sua risposta fu: “niente, sono cose di Palio”. Anche allora ebbe forti pressioni per far sì che scattasse una denuncia nei miei confronti, ma lui ribadì che erano cose di Palio e pertanto andava bene così>>.

E finì tutto lì ?
<<No. Il giorno del Palio venne con me Giovanni Donnini detto Pecorina perché volevamo fare la “riavuta”, ma quando arrivammo all’Entrone c’erano carabinieri dappertutto, pertanto convenimmo che non era il caso di fare niente perché altrimenti ci avrebbero sicuramente arrestato>>.
Cosa ti ricordi di quei quattro giorni di mezz’agosto del ’59 ?
<<Non ricordo molto, sono passati tanti anni e l’età è ormai abbastanza avanzata. Sono entrato come vice-barbaresco proprio in quell’anno, il barbaresco era Enrico Ceccanti detto Lischino. Andai a prendere il cavallo e, la mattina del 13 agosto, tornando in Contrada, Pietro Fontani, allora Mangino mi disse: “il peggio… è quello che hai preso”, in effetti sulla carta era così. Oltre a Salomé (BRUCO), Uberta (TORRE) e Gavottina (GIRAFFA) c’era anche Sarna, una purosangue andata in sorte al LEOCORNO>>.
Se sulla TORRE fosse rimasto Vittorino, invece del Biba, secondo te si sarebbe visto un altro palio ?
<<Se Vittorino non veniva squalificato la TORRE avrebbe vinto nel 1959, anziché nel 1961>>.
Una curiosità. C’è una foto che ritrae Beppe su Tanaquilla, mentre gli viene consegnato il nerbo, che indossa un paio di mocassini anziché scarpe da ginnastica. Ma corse davvero con i mocassini ?
<<E’ vero, allora qualcuno montava anche con le scarpe normali e Beppe era uno di questi>>.

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IL BOBO ANNI 60

Secondo te, Beppe fu davvero responsabile della vittoria della TORRE nel ’61 ?
<<Beppe fu responsabile nel senso che sapeva che la cavalla aveva il vizio di girarsi e Vittorino, da furbo quale era, lo fregò alla mossa… che era validissima.
Ci hai più riparlato con Beppe dopo quella sera ?
<<Dopo quella drammatica sera non ci ho più riparlato se non, come ho detto prima, nel ’66, ma non fu proprio un parlare!>>.
Se da lassù potesse sentirti c’è qualcosa che vorresti dirgli ?
<<Se Beppe potesse ascoltarmi gli direi che vorrei stringergli la mano… da uomo a uomo!>>.

Profilo di Beppe Gentili detto Ciancone

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GIUSEPPE GENTILI

Sono passati più di trent’anni dalla morte di Giuseppe Gentili detto CIANCONE. Io non ho avuto la fortuna di vederlo in azione dal vivo, ma ho sentito parlare della sua abilità nello stare a cavallo, della sua freddezza tra i canapi, ho visto – attraverso i filmati dell’epoca – l’eleganza del portamento quando impostava le sue traiettorie in pista.
Nato a Manziana, un paesino della provincia di Roma, nel 1917 proveniva da una famiglia di cavallerizzi. Suo fratello Gino, prima della guerra, aveva corso il palio senza fortuna.
Beppe arrivò a Siena nell’immediato dopoguerra e grazie al Sor Ettore Fontani ebbe l’occasione per mettere in luce le sue qualità nell’agosto del ’45. Non vinse, ma destò un’ottima impressione, tanto che dall’anno successivo divenne una delle monte più ambite per tanti anni. La sua prima vittoria in piazza porta la data del 16 agosto 1946 per i colori della GIRAFFA, alla guida del cavallo Piero.
Nella tabella sottostante sono riportate le 9 vittorie che ha conseguito sul Campo:

Data Contrada Cavallo
16-ago-46 GIRAFFA Piero
02-lug-47 NICCHIO Salomè
02-lug-50 ONDA Gioia
02-lug-51 PANTERA Archetta
16-ago-51 TARTUCA Bagnorea
02-lug-55 BRUCO Sturla
16-ago-59 OCA Tanaquilla
04-set-60 CIVETTA Uberta
02-lug-69 ONDA Sambrina

Ciancone corse 40 palii, fra i quali 12 nell’ONDA, 6 nell’OCA ed 1 nella TORRE.
Dopo molti trionfi, giunse il 16 agosto 1961 che rappresentò il giorno più nero della sua carriera paliesca. Montava nell’OCA e per una manovra scriteriata in partenza – la cavalla Capriola ebbe uno scarto proprio mentre l’avversaria TORRE entrava di rincorsa – rimase ai canapi senza poter far niente per impedire alla TORRE di vincere il palio. Che sarebbe passato alla storia come quello della “rigirata”. Gli ocaioli sospettando che si fosse venduto alla TORRE, montarono su tutte le furie,  e le giustificazioni che addusse: <<“M’ha scartato a’ cavalla”>> non furono sufficienti ad evitargli la pesantissima lezione che gli fu riservata in Contrada. Oltre alle botte fu costretto a non rimontare più in piazza fino all’agosto del ’66, quando si ripresentò con il giubbetto dell’ONDA. In conseguenza di ciò l’OCA ruppe l’alleanza con la storica alleata. Qualche anno più tardi, proprio nell’ONDA sarebbe risorto con la sua ultima vittoria a Siena.
Ciancone dopo la vittoria del ’59 fra i ragazzi dell’OCA. Due anni dopo le cose sarebbero drammaticamente cambiate.

Il 2 luglio 1971 corse, all’età di cinquantaquattro anni, il suo ultimo palio. Montò il grandissimo Topolone.
Il “professore”, come veniva chiamato, continuò a correre nelle corse in provincia fino a quel tragico giugno del ’78, quando nel corso di una gara di consolazione del Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino, fu sbalzato da cavallo ed andò a sbattere violentemente la testa (non portava nessuna protezione) rimanendo agonizzante a terra.
Una settimana dopo, il 24 giugno 1978, spirò all’ospedale di Perugia senza aver ripreso conoscenza.

Massimo Tinti, 16.08.2009

Gentili… come non mai!

Cinquantanove… la mi’ prima volta!
Sett’anni… mi ricordo ero affacciato
proprio a una finestra del Casato
preciso proprio lì sopra a la svolta.

Ricordo una cavalla che fu tolta
di mezzo e l’Bruco che c’ha impanciato
poi la Torre con Biba ch’ è cascato
e l’Oca che vinceva a briglia sciolta.

Poro Gentili poi com’è finito
e come è andata poi che vo’ sape’
s’era sincero o invece c’ha tradito…

per me rimane sempre quel fantino
che per primo mi fece vede’
arriva’ l’Oca prima al bandierino.

Cecco da Fontebranda

Grazie

CITA

About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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