29 MARZO 2020
Palio di Siena ritorno alo passato oggi vediamo grazie a WikipediA e dal libro di E. Giannelli e M. Picciafuochi <Ora Come Allora> il fantino Angelo Giusti detto Ciocio che ha vinto otto Palii e ancora adolescente ha vinto i primi tra Palii corsi, bel soggeto questo fantino come leggerete sotto. Come leggerete nel link qui sotto ha corso in tutte diciassette le contrade.
Alla prossima Brontolo
Altre cose che c’è da sapere su questo fantino
dal ilpalio siena.it>> https://www.ilpalio.siena.it/5/Fantini/50
Angelo Giusti (fantino)
Angelo Giusti | ||
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Nazionalità | Italia | |
Equitazione | ||
Specialità | Corse a pelo | |
Carriera | ||
Palio di Siena | ||
Soprannome | Ciocio | |
Esordio | 18 agosto 1776 Leocorno |
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Ultimo Palio | 16 agosto 1798 Chiocciola |
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Vittorie | 8 (su 41 corse) | |
Ultima vittoria | 16 agosto 1798 Chiocciola |
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Angelo Giusti detto Ciocio (Ambra, 1762 circa – Siena, 2 febbraio 1799) è stato un fantino italiano.
Ciocio ha disputato quarantuno volte il Palio di Siena, vincendolo in otto occasioni.
Carriera
Insieme a Caino e al Gobbo Chiarini detiene il record di aver corso in tutte le Contrade di Siena.
Ciocio è inoltre ricordato nella storia del Palio di Siena per essere stato il primo fantino a vincere grazie al proprio cavallo scosso. Avvenne il 16 agosto 1784, giorno in cui correva per la Torre; alla seconda curva di san Martino cadde, il suo sauro continuò a correre ma al giro successivo diede l’impressione di volersi fermare. A quel punto Ciocio, fermatosi nel punto in cui era caduto, riuscì ad avvicinarsi al cavallo e con «due botte lo indirizzò nel corso». Il barbero scosso raggiunse e superò la Giraffa, giungendo per primo all’ultimo bandierino.
Il suo carattere era senza dubbio incline a quelle che vennero definite dai cronisti dell’epoca come «birbonate»: bravura ed abilità in Piazza affiancate a doppiogiochismi, infedeltà e tradimenti. Il Baldini riferisce addirittura che la vittoria del 2 luglio 1797 per la Tartuca fu l’unica nella quale egli «non fece birbonate». A tal proposito va ricordato il tradimento dell’agosto 1792 ai danni del Bruco: pur di non vincere, iniziò a nerbare il cavallo rivale del Montone, che non riusciva ad effettuare il sorpasso ai suoi danni.
Con la vittoria ottenuta il 18 agosto 1776 per il Leocorno, pose fine al più lungo digiuno di successi della storia da parte di una contrada: 72 anni e 2 giorni.
Un ulteriore primato di Ciocio ancora mai superato, a conferma della sua abilità, è quello di essere riuscito a vincere i primi tre Palii corsi.
Presenze al Palio di Siena
Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.
Palio | Contrada | Cavallo |
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18 agosto 1776 | Leocorno | Grigio di G. Santini |
2 luglio 1777 | Valdimontone | Grigio di G. Santini |
16 agosto 1777 | Nicchio | Grigio di G. Santini |
2 luglio 1778 | Pantera | Grigio di G. Santini |
17 agosto 1778 | Giraffa | Sauro di A. Ponziani |
2 luglio 1779 | Lupa | Grigio di G. Casini |
16 agosto 1779 | Valdimontone | Baio di A. Pallini |
2 luglio 1780 | Selva | Morello di L. Dei |
16 agosto 1780 | Selva | Morello di L. Dei |
2 luglio 1781 | Onda | Grigio di G. Casini |
16 agosto 1781 | Aquila | Baio di G. Gigli |
2 luglio 1782 | Istrice | Baio di G. Pozzesi |
16 agosto 1782 | Chiocciola | Grigio di P. Bardi |
2 luglio 1783 | Tartuca | Morello di A. Seti |
18 agosto 1783 | Civetta | Morello di G. Pignotti |
2 luglio 1784 | Nicchio | Morello di L. Dei |
16 agosto 1784 | Torre | Sauro di T. Palagi (scosso) |
2 luglio 1785 | Drago | Baio di G. Ceccarelli |
17 agosto 1785 | Giraffa | Baio di M. Morichelli |
2 luglio 1786 | Aquila | Baio di S. Felloni |
2 luglio 1787 | Selva | Baio di S. Ceccarelli |
16 agosto 1787 | Istrice | Baio di G. Panichi |
2 luglio 1788 | Pantera | Roano di F. Carli |
2 luglio 1789 | Torre | Baio di P. Bini |
18 agosto 1789 | Leocorno | Morello di G. Batazzi |
2 luglio 1790 | Giraffa | Baio di L. Dei |
16 agosto 1790 | Bruco | Morello di B. Ricci |
2 luglio 1791 | Nicchio | Morello di V. Coppi |
16 agosto 1791 | Civetta | Baio di C. Capannini |
2 luglio 1792 | Nicchio | Baio di B. Ricci |
16 agosto 1792 | Bruco | Baio di L. Faleri |
2 luglio 1793 | Torre | Morello di B. Ricci |
16 agosto 1793 | Oca | Grigio di A. Giusti |
3 luglio 1794 | Torre | Morello di C. Brandani |
16 agosto 1794 | Chiocciola | Morello di A. Toti |
2 luglio 1795 | Onda | Morello di G. Baldini |
17 agosto 1795 | Pantera | Morello di B. Ricci |
16 agosto 1796 | Valdimontone | Grigio di A. Magneschi |
2 luglio 1797 | Tartuca | Morello di S. Ceccarelli |
16 agosto 1797 | Torre | Baio di G. Righi |
16 agosto 1798 | Chiocciola | Morello di S. Ceccarelli |
Il nome di Ciocio, fra i tanti episodi di storia paliesca di cui si rese protagonista, certamente sarà ricordato come il primo fantino che vinse il Palio con il cavallo scosso.
Nell’agosto del 1784 Ciocio corre nella Torre: la partenza è ottima e prende subito la testa, e in tale posizione rimane fino al secondo San Martino quando cade nell’affrontare la curva.
La vittoria sembra ormai sfumata, soprattutto quando il cavallo al successivo passaggio a San Martino dà l’impressione di volersi fermare.
Ma Ciocio, rimasto fermo nel punto della caduta, “gli diede due botte e lo indirizzò nel corso”. E lo fece con tale efficacia che il cavallino mise le ali ai piedi, raggiunse e superò ben presto la Giraffa, che nel frattempo era passata in testa, ed andò a cogliere per i torraioli una grande e ormai insperata vittoria.
Ciocio era considerato un senese di adozione e come tale fu, insieme al fratello Marcaccio, uno dei maggiori rappresentanti di quel gruppo di fantini autoctoni che nell’ultima parte del XVIII secolo diedero vita ad una vera e propria faida che fu all’origine di numerosi episodi di violenza fra fantini al giorno d’oggi assolutamente inimmaginabile.
Per la descrizione di alcuni di tali fatti, rimandiamo il lettore alla scheda di Dorino e di Piaccina.
Come per molti dei fantini suoi contemporanei, la bravura ed il coraggio erano pari all’infedeltà e al doppio gioco, tantochè il Bandini, speriamo con un poco di esagerazione, in occasione della vittoria riportata da Ciocio nel luglio del 1797 per i colori della Tartuca afferma che “fu questa l’unica volta che non fece birbonate”.
Chi in particolare ebbe a soffrire di questa sua propensione alle birbate sembra sia stato il Bruco che, per ben due volte ebbe molto a che ridire sulle prestazioni di Ciocio.
Nel luglio 1790 con il giubbetto giallo-verde, nonostante montasse un ottimo cavallo vittorioso nel palio precedente, fece di tutto pur di non vincere ed il Gagliardi non può escludere che all’origine di questo suo atteggiamento ci potesse essere un giro di scommesse clandestine allora abbastanza comuni.
Ma ancora peggio fece nell’agosto del 1792, quando sempre per i colori del Bruco, pur di non passare in testa, arrivò persino a nerbare nel posteriore il cavallo del Montone che aveva difficoltà a superarlo.
Questa volta la pazienza dei brucaioli si esaurì e solo l’intervento della Truppa Civica evitò al termine della corsa che una aggressione a Ciocio da parte dei contradaioli inferociti finisse in tragedia.
Forse è inutile ricordare che Ciocio, fino al termine della carriera non montò più nel Bruco.
Esordì giovanissimo, a tredici o quattordici anni, e stabilì subito il primato mai superato di vincere i primi tre Palii corsi. Terminò la sua carriera di fantino nello stesso modo di come l’aveva iniziata: vincendo.
Il racconto è tratto dal libro “Ora come allora” di E.Giannelli e M. Picciafuochi
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