2 GENNAIO 2020
Andiamo a vedere oggi il bel paese di Castiglion Fiorentino racchiuso dalle sue Mura che lascia vedere l’antico con l’aiuto di Wikipedia, sia la storia del Paese che del suo Palio. Buona lettura e Buon Anno.
Alla prossima Brontolo
Castiglion Fiorentino comune |
|||
---|---|---|---|
|
|||
Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Toscana | ||
Provincia | Arezzo | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Mario Agnelli (Lista Civica di Centrodestra “Libera Castiglioni”) dal 26/05/2014 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 43°20′38″N 11°55′08″E | ||
Altitudine | 342 m s.l.m. | ||
Superficie | 111,58 km² | ||
Abitanti | 13 195[1] (30-6-2017) | ||
Densità | 118,26 ab./km² | ||
Frazioni | Brolio, Castroncello, Cozzano, La Badia, La Montanina, La Nave, Mammi, Manciano La Misericordia, Montecchio Vesponi, Noceta, Orzale, Pergognano, Petreto, Pieve di Chio, Pievuccia, Polvano, Ranchetto, Ristonchia, Santa Cristina, Santa Lucia, Santa Margherita, Santo Stefano, Senaia, Valuberti | ||
Comuni confinanti | Arezzo, Cortona, Foiano della Chiana, Marciano della Chiana | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 52043 | ||
Prefisso | 0575 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 051012 | ||
Cod. catastale | C319 | ||
Targa | AR | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) | ||
Nome abitanti | castiglionesi | ||
Patrono | san Michele | ||
Giorno festivo | 8 maggio |
Storia
Abitato fin dalla preistoria, il territorio castiglionese conobbe un primo periodo di fioritura con l’epoca villanoviana.
Il nucleo abitato castiglionese si sviluppò in epoca etrusca, già a partire dal VI secolo a.C. Crocevia fondamentale tra le due Lucumonie di Arezzo e Cortona, il centro si ergeva sulla sommità del colle, come hanno testimoniato gli scavi archeologici operati nell’area della Torre Cassero. Gli Etruschi apportarono una prima bonifica alla Val di chiana, traversata all’epoca dal fiume Clanis: questo scorreva nel senso opposto dell’attuale Canale Maestro e costituiva un’importante via d’acqua navigabile. Nell’area castiglionese restano a testimonianza di tale periodo numerosi reperti archeologici, tra cui il celebre Deposito di Brolio, rinvenuto nel XIX secolo nell’omonima frazione, e costituito da una grande quantità di bronzetti.
Giunti i Romani, essi decisero di sfruttare la fertilità della zona per il fabbisogno alimentare dell’Urbe. Lo storico Tito Livio racconta di come ai tempi della Seconda guerra punica gli opulenta arva (ricchi campi) chianini avessero saputo fornire alla spedizione di Publio Cornelio Scipione (202 a.C.) oltre 10.000 quintali di grano.
Ma con l’impero di Augusto il panorama cambiò radicalmente: tra le cause delle piene del Tevere che di tanto in tanto allagavano Roma fu reputato il Clanis, che era affluente del Paglia, a sua volta tributario del fiume romano. I Romani ostruirono pertanto la foce del Clanis, provocando la stagnazione delle acque e il conseguente impaludamento della Valdichiana. È probabile che Castulone si espanse in tale periodo, sorgendo in altura e quindi essendo immune dalla malaria, da cui molte delle genti degli abitati della valle erano fuggite.
Il centro abitato viene ricordato dai documenti con il nome di “Castiglione” non prima del X secolo, quando risulta feudo dei marchesi del Monte Santa Maria. Di fatto nell’alto Medioevo, pur rimanendo sotto la tutela dell’imperatore, Castiglione fu sottomesso alla potente diocesi di Arezzo.
La formazione del libero Comune iniziò con la seconda metà del XII secolo, ma fu continuamente contrastata dai grandi comuni attigui. Dopo la sconfitta aretina a Campaldino (1289), Castiglione passò sotto il dominio di Firenze. Tuttavia nel 1303 le truppe aretine e senesi, guidate da Uguccione della Faggiuola, presero la cittadina, restituendola ad Arezzo. Fu in questa epoca che Castiglione, nel frattempo ribattezzata “Castiglion Aretino“, conobbe una prima ristrutturazione urbanistica, operata dal vescovo e signore di Arezzo Guido Tarlati. Alla morte di quest’ultimo tuttavia si aprì un periodo alquanto incerto per Castiglione: ceduto nel 1336 a Firenze, nel 1344 venne espugnato dai Perugini divenendo “Castiglion Perugino“.
Dopo essere stata devastata dalla peste nera del 1348, nel 1369 la popolazione si ribellò a Perugia, ponendosi sotto la protezione dello Stato della Chiesa. Dal 1384 la cittadina passò definitivamente a Firenze e da questo momento in poi, ridenominata “Castiglion Fiorentino“, resterà sotto il suo dominio.
L’inizio del XV secolo vide un periodo di crisi, a causa di nuove pestilenze e relative carestie. Durante la guerra tra Firenze e la Repubblica Senese, Castiglione fu presa dal fiorentino (ma nemico di Cosimo I de’ Medici) Piero Strozzi, per poi tornare in breve tempo sotto Firenze (1554).
Al governo mediceo seguì quello del Granducato dei Lorena (1765). Fu soprattutto Pietro Leopoldo che decise di rivalorizzare l’area palustre, incaricando l’ingegnere Vittorio Fossombroni di eseguirne la bonifica. Nel 1774 lo stesso Pietro Leopoldo ordinò una riorganizzazione amministrativa del Granducato: al comune di Castiglion Fiorentino furono così annessi quelli di Montecchio Vesponi, Mammi e della Montanina.
Il dominio fiorentino si interruppe nel 1799, quando i Francesi presero la Toscana. Come in tutte le città conquistate, anche a Castiglion Fiorentino (in Piazza del Mercato, l’odierno Piazzale Garibaldi) fu innalzato l’albero della libertà. Salvo un breve intervallo, durante il quale la città fu liberata dagli insorti del “Viva Maria“, Castiglion Fiorentino fu presidiata dalle truppe napoleoniche dal 1800 al 1814. Con la Restaurazione tornarono i Lorena, che ultimarono i lavori di bonifica della Valdichiana.
Giovedì 21 giugno 1849, Garibaldi verso mezzogiorno venendo da Cortona, arrivò in paese. Era a capo di circa 4.000 uomini reduci della Repubblica Romana, che si riposarono e rifocillarono al Parterre, oggi Piazzale Garibaldi. Dopo aver parlamentato e raccolto fondi e vettovagliamenti dalle titubanti autorità locali, nel pomeriggio dello stesso giorno ripresero la marcia per Arezzo. L’evento venne ricordato non solo con l’obelisco nella piazza ma con la rima: “Giuseppe Garibaldi qui venne e s’attendò, mangiò, prese i quattrini e se n’andò”
In seguito Castiglion Fiorentino seguì le sorti della Toscana e del Regno d’Italia. Il passaggio del fronte bellico durante la seconda guerra mondiale fu causa di ingenti devastazioni, sia al centro storico che a buona parte del territorio comunale, colpito da bombardamenti che provocarono centinaia di morti anche tra i civili. Particolarmente grave fu il bombardamento alleato cui Castiglion Fiorentino fu sottoposta il 19 dicembre 1943, che causò la morte di 71 civili, in buona parte donne e bambini. Per quell’episodio, il 26 gennaio 2004 Castiglion Fiorentino è stata decorata con la Medaglia d’argento al merito civile.
Onorificenze
Medaglia d’argento al merito civile | |
«Piccolo centro medievale, durante l’ultimo conflitto mondiale, subì un violentissimo bombardamento dell’aviazione alleata che provocò la morte di settantun civili, in maggioranza donne e bambini, e la quasi totale distruzione dell’abitato. Nobile esempio di spirito di sacrificio e amor patrio. Castiglion Fiorentino (AR), 19 dicembre 1943[3]» — Roma, 26 gennaio 2004 |
Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino
Jump to navigationJump to search
Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino | |
---|---|
Luogo | Piazza Garibaldi, Castiglion Fiorentino |
Anni | 1977-oggi |
Frequenza | Annuale |
Date |
|
Genere | Palio |
Organizzazione | Associazione Ente Palio Città di Castiglion Fiorentino |
Sito ufficiale | |
Il Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino è una competizione equestre che si svolge la terza domenica di giugno a Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo. Disputata nella propria era moderna dal 1977, pone di fronte i tre Rioni (o Terzieri) in cui è diviso il Comune della cittadina toscana: Cassero, Porta Fiorentina e Porta Romana.
Il Palio
Il Palio si tiene la terza domenica di giugno e consiste in una corsa di cavalli in tondo nella pista in tufo allestita per l’occasione in Piazza Garibaldi.
Il Palio ebbe due periodi di “stop”: il primo dovuto alla II Guerra Mondiale ed il secondo, dai primi anni del ’60 al 1977, dovuto ai lavori di ristrutturazione di Piazza Garibaldi. Possiamo considerare il 1977 come l’inizio dell'”edizione moderna” del Palio. La manifestazione viene disputata, in onore della Sacra Immagine della Madonna delle Grazie del Rivaio, dai tre Rioni cittadini che riprendono a grandi linee gli antichi Terzieri in cui Castiglion Fiorentino era divisa in epoca medievale.
Giunta nel 2019 alla quarantunesima “edizione moderna” (non si sono disputate le edizioni del 1989 e del 1994), coinvolge la passione degli abitanti della città e del comune in modo assai acceso.
La Storia
Il Palio si svolge nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, così chiamata per le molte tabelle e voti che venivano appesi dai fedeli per i pericoli scampati. L’origine della manifestazione a Lei dedicata supera abbondantemente il secolo di vita. Per quanto riguarda il Palio, in base ai documenti esistenti, si sa che esso veniva corso inizialmente “alla lunga”, cioè sul rettilineo che va dal Rio di Cozzano alla Fontina. Altre volte, invece, veniva corso sul versante opposto: dal Torrente Bigurro al Passaggio.
La manifestazione trovò la sua sede naturale nel piazzale Garibaldi, il “Parterre” come lo chiamano i Castiglionesi, dove venne disputato, la prima volta, secondo un manoscritto dell’epoca, il 5 giugno del 1864, in occasione della Festa dello Statuto. La manifestazione veniva allora chiamata la Festa delle chiocane. Le “chiocane” erano mazzetti di ciliegie che i ragazzi regalavano alle loro innamorate; alcuni di questi venivano posti in cima ad un palo insaponato e risultava vincitore colui che con la forza delle mani e dei piedi riusciva a raggiungerli.
Dal 1932 vennero istituiti i Terzieri “moderni” sulla traccia degli antichi Terzieri cittadini medievali, i quali non sono esattamente corrispondenti dal punto di vista geografico a quelli odierni. Il Terziere di Sub o Sus Castiglione è l’attuale Terziere di Porta Romana[1][2], il Terziere di Retina è l’odierno Terziere Cassero[2], infine il Terzo di Mercato o di Porta Santa Maria corrisponde al Terziere di Porta Fiorentina[3][4][2]. Durante il periodo bellico il Palio ha subito un’interruzione durata fino al 1946. Nel 1947 il Palio non venne corso causa la continua ricostruzione della città in seguito alla guerra.
Nel 1948 fu deciso di organizzare una settimana dedicata interamente alla Madonna: “La Settimana Castiglionese”, proposta dall’Associazione Combattenti e Reduci e da quella dei Partigiani. La settimana comprendeva ancora il Palio e la tradizionale tombola, ma anche manifestazioni sportive, teatrali e fuochi d’artificio, insieme naturalmente alle celebrazioni religiose; si cercò anche di stimolare maggiormente l’entusiasmo e l’interesse della cittadinanza. Tutto ciò venne accolto di buon grado dai Castiglionesi, che si presentarono puntualmente al Palio “ornati” di coccarde e fiocchetti. Il successo ottenuto dalla settimana castiglionese portò gli organizzatori a stipulare un Regolamento, in cui venne deciso che ciascun Terziere dovesse partecipare attivamente durante tale settimana ed organizzare un ulteriore Palio anche nel mese di agosto. Nel 1949 la Festa, gremita da diecimila persone, venne integrata con una “partita goliardica” organizzata da Porta Fiorentina e Porta Romana e il Palio fu preceduto dalla sfilata delle rappresentanze dei Terzieri. I Terzieri, in questo anno ribattezzati Rioni dietro proposta del Cassero, addobbarono le rispettive strade con bandiere e altri ornamenti dei colori di appartenenza.
Nel 1950 venne costituito un Comitato Cittadino permanente, coordinatore di tutte le manifestazioni locali a carattere popolare; venne inoltre proposto che i Rioni si assumessero direttamente l’intera organizzazione della Settimana Castiglionese. In base a queste decisioni fu determinato in ciascun Terziere un Comitato responsabile di dieci persone che si unirono per formare quello Generale, per organizzare le manifestazioni, coordinate a sua volta da una commissione di pochi elementi prescelti tra i componenti del Comitato generale. Venne inoltre stabilito che le sfilate dovessero rievocare il passato del paese, che si indossassero dunque i costumi tipici della campagna castiglionese e che i figuranti fossero accompagnati da carri agresti, ciascuno dettagliatamente addobbato con i colori del proprio rione. Riguardo al Palio, fu stabilito che l’assegnazione dei cavalli ai rioni venisse effettuata tramite estrazione ed in questo anno vennero disputate, per la prima volta, delle corse anche il lunedì successivo alla festa. Dai primi anni del ’60 gli organizzatori tentarono di trasferire il Palio altrove, dato che il Parterre doveva essere asfaltato. Essi non riuscirono nell’intento, in quanto lo spostamento fu ritenuto una sorta di forzatura.
Tutto tornò alla normalità nel 1977. Da allora, in occasione di ogni Palio, si colloca un’apposita pista in terra battuta al Parterre. A regolamentare il tutto fu approvato dal Consiglio Comunale l’auspicato statuto, che ancor oggi ufficializza il Palio dei Rioni come manifestazione cittadina di primaria importanza.
I Terzieri
I Terzieri sono tre e il loro territorio non si limita alle mura cittadine, ma si estende anche all’area comunale intera.
Rione Cassero
- Colori: bianco e azzurro.
- Stemma: la Torre del Cassero di Castiglion Fiorentino.
- Territorio: zona centrale della città. In epoca più recente al Rione si sono aggiunte le frazioni di Ristonchia, Orzale, Santa Cristina, La Badia, Pieve di Chio e Polvano.
- Sede: Via San Michele 97/A.
- Vittorie: 14.
- Ultima vittoria: 16 giugno 2019 con Adrian Topalli detto “Vulcano” su Red Riu.
Porta Fiorentina
- Colori: verde e arancio.
- Stemma: giglio bottonato bianco.
- Territorio: zona settentrionale della città. In epoca più recente il Rione si è annesso le frazioni di Manciano La Misericordia, Mammi e Cozzano.
- Sede: Piazza Risorgimento 1.
- Vittorie: 14.
Porta Romana
- Colori: rosso e giallo.
- Stemma: la lupa capitolina che allatta i gemelli.
- Territorio: zona meridionale della città. In epoca più recente il Rione si è annesso le frazioni di Montecchio Vesponi, Pozzo Nuovo, La Nave, Castroncello e Brolio.
- Sede: Via San Lazzo 5.
- Vittorie: 13.
La Carriera
L’attuale Regolamento attribuisce l’organizzazione e la gestione dell’evento ad un’apposita commissione denominata Comitato Centrale del Palio ed è formata dal Sindaco, dal presidente della Pro-Loco e dai presidenti dei tre Rioni.
La manifestazione si articola in due giorni: il sabato, giorno in cui tradizionalmente si svolgeva la sfilata agreste, in cui si tiene la “provaccia” (ovvero la prova del Palio, che si svolgerà il giorno seguente) e una batteria dei tre cavalli di riserva, e la domenica, giorno nel quale le vie della città sono attraversate dal corteo storico che poi si dirige in Piazza Garibaldi (nota a Castiglion Fiorentino come il “Parterre“) dove si disputa il Palio.
Il sabato un tempo era il giorno in cui venivano corse le batterie della tratta. I sei cavalli (due per ogni Rione) scelti dai capitani dei Terzieri erano la sera stessa abbinati a sorte ai Rioni, pronti per correre il Palio il giorno dopo. Oggi, per necessità organizzative, la scelta dei cavalli da parte dei Rioni è regolata dalla formula dell’ingaggio
I barbareschi prendono in consegna i cavalli del loro Rione e li conducono nelle stalle rionali, dove rimarranno fino al momento della corsa del Palio.
Il sabato sera si svolge la cena propiziatoria (o “Cena della Veglia“) in ogni Rione.
La mattina della domenica viene effettuata la “Benedizione del cavallo” e l'”investitura del fantino“. Poi, intorno alle 19:30, si corre il Palio.
Sia per le batterie, sia per il Palio, i cavalli dovranno compiere quattro giri della pista. La mossa viene data con un canape e i cavalli sono montati a pelo.
Terminata la corsa e aggiudicato il Palio, i contradaioli vincenti vanno, con il “cencio” (della cui realizzazione è incaricato il vincitore del concorso nazionale), a rendere grazie per la vittoria alla Madonna del Rivaio presso la Chiesa omonima. Subito dopo il corteo rionale sfila per le vie della città mostrando il Palio conquistato, festeggiando fino a tarda notte.
La settimana dopo viene svolta la “Cena della Vittoria” nel Rione che ha conquistato il Palio.
Elenco delle vittorie dal 1977 ad oggi
Edizione | Data | Rione vincitore | Fantino | Cavallo | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 19 giugno 1977 | Porta Fiorentina (1º vittoria) |
Alessandro Singali | Frapalle | Palio disputato con un cavallo e un fantino per ciascun Rione. Tranne che nell’edizione del 1979, tale regola sarà adottata fino al 2003. |
|
2 | 18 giugno 1978 | Porta Romana (1º vittoria) |
Giuseppe Gentili detto Ciancone | Frapalle | ||
3 | 17 giugno 1979 | Cassero (1º vittoria) |
Leonardo Viti detto Canapino | Valsandro | Palio disputato con due cavalli e due fantini per ciascun Rione. | |
4 | 15 giugno 1980 | Cassero (2º vittoria) |
Vincenzo Foglia detto Frasca | Peccatrice | Viene ristabilita la regola del Palio disputato con un cavallo e un fantino per Rione. | |
5 | 21 giugno 1981 | Porta Romana (2º vittoria) |
Bruno Gallorini | Marcellina | ||
6 | 20 giugno 1982 | Porta Fiorentina (2º vittoria) |
Vincenzo Foglia detto Frasca | Ghirlanda | ||
7 | 19 giugno 1983 | Porta Fiorentina (3º vittoria) |
Vincenzo Foglia detto Frasca | Margò | ||
8 | 17 giugno 1984 | Porta Romana (3º vittoria) |
Alberto Antinori detto Albertino | Vipera Bionda | ||
9 | 16 giugno 1985 | Porta Romana (4º vittoria) |
Vincenzo Foglia detto Frasca | Vipera Bionda | ||
10 | 15 giugno 1986 | Cassero (3º vittoria) |
Ciro Colono detto Ciro | Scheggia | ||
11 | 21 giugno 1987 | Porta Romana (5º vittoria) |
Adolfo Manzi detto Ercolino | Scheggia | ||
12 | 19 giugno 1988 | Porta Fiorentina (4º vittoria) |
Maurizio Farnetani detto Bucefalo | Coras Lady | ||
– | 18 giugno 1989 | – | – | – | Non disputato per concomitanza con le elezioni europee | |
13 | 17 giugno 1990 | Cassero (4º vittoria) |
Adolfo Manzi detto Ercolino | Nicchio | ||
14 | 16 giugno 1991 | Porta Fiorentina (5º vittoria) |
Maurizio Farnetani detto Bucefalo | Tiziana d’Ercole | ||
15 | 21 giugno 1992 | Porta Fiorentina (6º vittoria) |
Sebastiano Deledda detto Legno | Sturdy | ||
16 | 20 giugno 1993 | Porta Fiorentina (7º vittoria) |
Sebastiano Deledda detto Legno | Sturdy | ||
– | 19 giugno 1994 | – | – | – | Non disputato per mancato accordo tra i Rioni | |
17 | 18 giugno 1995 | Porta Romana (6º vittoria) |
Maurizio Farnetani detto Bucefalo | Phantasm | ||
18 | 16 giugno 1996 | Porta Romana (7º vittoria) |
Massimo Columbu detto Veleno II | Maffeia | ||
19 | 15 giugno 1997 | Cassero (5º vittoria) |
Maurizio Farnetani detto Bucefalo | Maffeia | ||
20 | 21 giugno 1998 | Porta Fiorentina (8º vittoria) |
Adolfo Manzi detto Ercolino | Maffeia | ||
21 | 20 giugno 1999 | Porta Romana (8º vittoria) |
Giuseppe Pinardi | Wispering Jane (scosso) |
||
22 | 18 giugno 2000 | Porta Fiorentina (9º vittoria) |
Salvatore Ladu detto Cianchino | Joan Met Quintero | Da questo Palio, si corre “a pelo”. Viene introdotto un canapo alla mossa. |
|
23 | 17 giugno 2001 | Porta Romana (9º vittoria) |
Massimo Donatini detto Stoppa | Penumbria | Vengono introdotte le spennacchiere sui cavalli. | |
24 | 16 giugno 2002 | Porta Romana (10º vittoria) |
Alessandro Chiti detto Voragine | Arianna | ||
25 | 15 giugno 2003 | Cassero (6º vittoria) |
Francesco Conti | Dyretto | ||
26 | 20 giugno 2004 | Cassero (7º vittoria) |
Valter Pusceddu detto Bighino | Micchittu | Da questa edizione, il Palio viene disputato con due cavalli e due fantini per Rione. Vengono introdotti il doppio canapo alla mossa e il mortaretto. Porta Romana e Porta Fiorentina corrono la finale con un solo cavallo ciascuna, per infortunio dei cavalli Elmas Baia ed El Prado[5]. |
|
27 | 19 giugno 2005 | Cassero (8º vittoria) |
Valter Pusceddu detto Bighino | Eugenye | ||
28 | 18 giugno 2006 | Porta Fiorentina (10º vittoria) |
Alessandro Chiti detto Voragine | Diamante Grigio | ||
29 | 17 giugno 2007 | Porta Fiorentina (11º vittoria) |
Alessandro Chiti detto Voragine | Flash Furioso | ||
30 | 15 giugno 2008 | Cassero (9º vittoria) |
Valter Pusceddu detto Bighino | Fogosu | ||
31 | 21 giugno 2009 | Porta Romana (11º vittoria) |
Francesco Caria detto Tremendo | Igor de Mores | Palio disputato con un cavallo e un fantino per ciascun Rione per disposizione dell’Amministrazione comunale. Porta Fiorentina non corre per protesta[6]. |
|
32 | 27 giugno 2010 | Cassero (10º vittoria) |
Valter Pusceddu detto Bighino | Grein | Palio fissato per il 20 giugno, rinviato al 27 per maltempo[7]. | |
33 | 19 giugno 2011 | Porta Fiorentina (12º vittoria) |
Gianluca Mureddu detto Filuferru | Melissa Bella | ||
34 | 17 giugno 2012 | Porta Fiorentina (13º vittoria) |
Silvano Mulas detto Voglia | Melissa Bella | ||
35 | 16 giugno 2013 | Porta Romana (12º vittoria) |
Andrea Chessa detto Nappa II | Narcisco | ||
36 | 22 giugno 2014 | Cassero (11º vittoria) |
Valter Pusceddu detto Bighino | Nadir de Mores | Palio fissato per il 15 giugno, rinviato al 22 per maltempo[8]. | |
37 | 21 giugno 2015 | Cassero (12º vittoria) |
Valter Pusceddu detto Bighino | Tavel Pontadour | ||
38 | 26 giugno 2016 | Porta Romana (13º vittoria) |
Dino Pes detto Velluto | Qui Pro Quo | Palio fissato per il 17 giugno, rinviato al 26 per maltempo. Il Cassero sostituisce il fantino Franco Casu detto Spirito con Michele Occheddu, per infortunio nelle fasi della mossa[9]. |
|
39 | 18 giugno 2017 | Cassero (13º vittoria) |
Valter Pusceddu detto Bighino | Qui Pro Quo | ||
40 | 17 giugno 2018 | Porta Fiorentina (14º vittoria) |
Dino Pes detto Velluto | Qui Pro Quo | ||
40 | 16 giugno 2019 | Cassero (14º vittoria) |
Adrian Topalli detto Vulcano | Red Riu |
Statistiche
- Numero di Palii vinti:
- Cassero: 14
- Porta Fiorentina: 14
- Porta Romana: 13
- Record vittorie consecutive: Porta Fiorentina (1991–1993) e Cassero (2003–2005) (3 Palii consecutivi)
- Digiuno più lungo:
- Fantino più vittorioso: Valter Pusceddu detto Bighino (7 vittorie)
- Cavalli più vittoriosi:
- Maffeia (3 vittorie)
- Qui Pro Quo (3 vittorie)
Add Comment