21 LUGLIO 2018
La foto in evidenza è del Comune di Siena
CHARLES SZYMKOWICZ In occasione del Palio dell’Assunta, che si corre il 16 agosto di ogni anno, l’arduo ma ambito compito di dipingere il Palio è andato a Charles Szymkowicz. Si passa dunque dal lavoro ben riuscito ed apprezzato del fumettista Giannelli incaricato per il Drappellone di luglio, al rinomato pittore neo espressionista Szymkowicz. Di capacità espressiva del tutto libera e sentita questo navigato pittore belga ne ha da vendere. I senesi e chi di passaggio, hanno forse già avuto modo di inceppare in qualcuno dei suoi lavori esposti ai Magazzini del Sale del Palazzo Pubblico a sostegno dell’iniziativa comunale volta alla celebrazione del Giorno della Memoria , e di avere quindi appurato quanto il colore e la stesura materica di cui si serve abbiano davvero la forza di penetrare l’intimo dell’osservatore. Figlio di polacchi costretti a mobilitarsi a cavallo delle due guerre per via delle leggi antisemite, cova la necessità, che diviene poi talento, di esorcizzare un dolore intimo e personale mutandolo in testimonianza e messaggio volto al collettivo. Ed è quello che gli viene senza dubbio richiesto in questo nuovo incarico. Utilizzare la pregiata “tela” di seta che andrà alla contrada vittoriosa , come strumento attraverso il quale comunicare il proprio “vedere” e “sentire” il Palio. Suscitare un’emozione nell’animo di chiunque ne sarà al cospetto e poi, fortunato, potrà fare proprio. Senza dimenticare che diverse personalità di spicco, tra i tanti il celebre pittore italiano Gottuso, parlano di lui come un artista che alle spennellate di acrilico aggiunge sangue ed anima. Capace di sviscerare un dolore e farne arte. Quale migliore occasione dunque una corsa, che corsa poi non è. Ma piuttosto un cammino, ciclico, che ha il suo apice in quei settantacinque secondi di totale sospensione carichi di tutte le aspettative insite a chiunque ne sia parte attiva ed integrante.
Che siano paure, desideri, inspiegabili e primordiali sensazioni proprie dell’uomo, qualsiasi esse siano. Sarà curioso provare ad immaginare quali messaggi possa aver celato dietro le svariate cromature. O se sarà invece pura espressione del sentimento di devozione che lo lega a Siena. E per il quale troverebbe coro in noi altri. Un inno alla vita, cantato da un cuore che ne ha viste calpestare disumanamente tante. Agli innocenti che hanno subito i morsi ingiusti di un destino implacabile ed incontrastabile. Il desiderio di non lasciare che qualcosa venga lasciato all’oblio. Al parallelo bisogno di ricostruzione, di conquista di una dignità mortificata. Dell’orgoglio sepolto. E del diritto alla vita, proprio di ciascun individuo. E poi il diritto alla speranza, e quindi ad avere un sogno. Una possibilità, una rinascita, una vita intera. E tutto ciò può essere davvero racchiuso in quel pezzo rettangolare di seta chiamato Palio.
Miriana per Brontolodicelasua
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