LA FOTO SOPRA E’ PER GLI ANIMALISTI
Prima di tutto voglio partire con il fare gli auguri a Alessio Migheli <Girolamo> per una pronta e completa guarigione dopo l’incolpevole caduta di ieri.
Poi i complimenti al Mossiere per l’ottima mossa anche se non è stata esasperata come altre volte, ma lui verrà sempre più bravo e non sto a ripetere il perché e chi si è mosso subito, e inutilmente a criticare sarà bene che ne tragga esperienza, come altre bischerate che ho sentito dire in tv, che alla fine fanno male solo al Palio e che mi ripropongo di far vedere che razza di cavolate dicono per fare degli scoop, che poi non lo sono perché non rispondono a verità.
Avevo pronosticato che avremo visto un bel Palio e così è stato. Questo Palio intrigato ma poi alla fine è risultato ricamato. Il ricamo non si è completato, per la determinazione e bravura di Bartoletti, della Lupa e probabilmente per l’errore gestionale del proprio Palio di altri, poi ci arriveremo. In questo Palio si è visto molto anche chi non c’era… ritornando ai miei scritti pre Palio e nei suoi giorni. Gruppo ottimo di cavalli equilibrato, quelli che avevo messo in risalto e quelli sono arrivati. Tutte le chiacchiere inutili sel’è, come al solito, portate via il vento e il responso della Piazza. Il solo Mocambo tra l’altro bellissimo ha mantenuto meno il passo dei quattro di testa, nonostante l’ottima sollecitazione di Pusceddu che ha cercato sempre di farlo galoppare in azione arrotondando le curve perché questo è un cavallo monocorde e se la perde la riprende lentamente. Invece chi pesava cosa è rimasto naturalmente molto deluso dalle dinamiche paliesche. Vediamo allora di fare delle considerazioni sulla bella corsa di ieri.
La Lupa Bartoletti e Preziosa Penelope. Che dire, dieci e lode a tutti. Gragnoli e il suo staff hanno lavorato molto bene nel poco tempo che hanno avuto per preparare il Palio. Hanno seguito la logica del precedente capitano Burrini e probabilmente è arrivato l’aiuto anche da chi non c’era… Bartoletti ha confermato di essere un gran fantino e che ha capacità non comuni, ora poi ha imparato a non aver fretta e a correre anche da dietro. La spada di Damocle che aveva sulla testa, la storia dopo il Palio di Asti 2013, che si è tolta nell’autunno passato, ci ha ridato un Bartoletti sereno ed il risultato è stato questo, un bellissimo Palio vinto, con la bella lucidità che ha avuto alla mossa quando veniva disturbato dall‘Istrice. La cavalla era un’altra a confronto dell’anno scorso, come ho scritto nelle mie “valutazioni” dopo ogni Mociano e Monticiano, così è stato e i complimenti di questo vanno al suo attuale allenatore Francesco Caria. Preziosa se la lasceranno correre non sarà questo l’unico palio che vincerà.
Nicchio, Tittia e Quadrivia. Anche a questa do il voto ma solo per far capire il mio pensiero, dieci. Credo che il Nicchio abbia lavorato benissimo in questo palio intrigato dove si è visto il loro ricamo, che non è stato terminato per altri fattori indipendenti da loro. A Tittia non si può dir nulla, ha provato a vincere, leggendo bene la mossa, facendo poi una corsa razionale, fatta considerando il cavallo che montava, risparmiandola e montandola a cavalla da corsa, ma non è bastato, all’inizio dell’ultima salita del Casato gli si è praticamente piantata. Credo che l’unico appunto si possa fare è per le prove, non hanno capito subito che questa cavalla aveva solo bisogno di esser presa con decisione, nelle corse disputate ha fatto sempre intravedere questo. Comunque sia rimane il mio “giudizio” positivo sul Palio del Nicchio, di Tittia e della cavalla. Quadrivia ha il “problema” detto sopra, è fondamentalmente una cavalla viziata, ma che ha tutto per correre in Piazza nonostante quello che abbiamo visto nelle prove, il motivo del perché l’ho spiegato o per lo meno come la leggo io. Credo lettura giusta perché quando l’ha presa poi con decisione non ha creato più alcun problema gestionale alla partenza.
La Giraffa, Bellocchio e Sarbana. Le prove le ha fatte tutte nascoste, il Palio lo stesso. La Giraffa ha puntato ancora su di lui dopo che Bartoletti ha preso la strada di Vallerozzi. Bellocchio partito bene ma al di fuori e al di fuori è rimasto non cercando un ingresso interno prima di san martino, li, al di fuori a tutti; viene poi falciato dalla caduta della Chiocciola, ma a vent’anni li non ci doveva essere, deve fare quindi più esperienza di quel che poteva sembrare. Non bene. Sarabana sarà sicuramente da rivedere perché ero e sono convinto che verrà un’ottima, se non una big di Piazza.
Il Bruco Sanna e Reynar King. Questa contrada dopo aver dovuto rinunciare a Tittia ha puntato su Sanna che è un’un Animale da Palio come dico sempre io, e così è. Scelta giusta e ottima da parte di questa contrada secondo la mia lettura. Sanna bene dalla rincorsa, freddo e lucido, solo la caduta dell’Istrice al casato gli fa perdere il contatto e gli impedisce di fare un palio migliore, ma sostanzialmente Bene. Nella busta il Mossiere ha dovuto leggere Bruco di rincorsa, e Sanna ha fatto partire, anche per direttive di contrada il Nicchio, ora, inevitabilmente, ci saranno dei tavoli per chiarirsi. Il cavallo Reynar King merita di essere rivisto, perché scrivevo cavallino nato per Piazza e non vedo il motivo, per come si è svolto il Palio, a non doverlo ridire per rivederlo.
L’Istrice, Mannucci e Smeraldo Nulese. Qui qualche mia culpa andrà fatto. Questa contrada con la scelta di questo ragazzo aveva fatto intendere, o perlomeno a chi scrive, che avrebbe fatto il palio a chi l’ha più lungo se lo tira, invece non è stata ne pesce ne carne. Ho scritto che lo avevo visto sistemarsi bene il cavallo, ma ho anche aggiunto nell’ultimo scritto che aveva cambiato qualcosa nel modo di montarlo e che al casato rivedevo difficoltà, la sua caduta fa pensare che avevo visto giusto. Alla mossa prima prova a fermare la Lupa poi gli scappa. Qui per poter giudicare bene bisognerebbe sapere gli ordini precisi della contrada che comunque non poteva chiedere ad un ragazzo a inizio carriera di fare una specie di Killer. Male a Mannucci che avrà modo di crescere. Male sopra a tutto alla gestione sbagliata, secondo il mio punto di vista, e naturalmente dicendolo con tutto il rispetto per la contrada, di chi scrive, del Palio da parte dell’Istrice, che è stato poi nel ricamo Nicchio, il punto sbagliato, ma soprattutto per la contrada stessa, visto che ha vinto la Lupa. Semraldo Nulese è da rivedere, perché come dice un detto: cavallo nuovo fantino vecchio, e lui, da come sta al canape, al buon galoppo fatto vedere merita una verifica.
Drago, Bruschelli e Phatos de Ozieri. Anche qui bravo a capitan Miraldi che ha invece messo su un buon cavallo nuovo il fantino più esperto di Piazza e si è visto. Bruschelli ha fatto un Palio come al solito intelligente e determinato, mostrando un’ottima forma fisica e mentale spingendo e frustando in pratica per due giri. Ha tenuto in traiettoria comoda il cavallo, ma come si vedeva dalle prove, se lo avesse tenuto più basso il cavallo avrebbe girato sacrificato con l’andatura da palio. Credo che con quella gestione della corsa meriti un bravo; solo la sfrontatezza atletica di Bartoletti gli ha impedito di vincere. Phatos de Ozieri avrà un futuro roseo in piazza, con un p’o d’esperienza in più, o gli potrebbe esser bastata anche questa.
L’Oca Zedde e Porto Alabe. La sua politica sembra gli si sia ritorta contro visto il Palio e dovrà fare delle riflessioni importanti sulla situazione generale. Avevo scritto che le faceva un pochino troppe…. Zedde sbatte nel colonnino della mossa appena parte, questo gli fa perder tempo. L’avevo visto in buon forma e anche nella corsa lo ha dimostrato ma al momento che ha dovuto forzare e rischiare veramente un passaggio per vincere non lo ha fatto. Come corsa bene, ma per vincere ci vuole altro, lo ha dimostrato Bartoletti, visto quindi sotto quell’aspetto non sufficiente. Aspettiamo ancora il Gingillo che conoscevamo. Porto Alabe era uno se non il miglior cavallo, il palio lo ha dimostrato, la sua esperienza e duttilità, oltre al veterinario che lo conosce a mena dito curandolo tutto l’anno gli hanno permesso di galoppare come ha galoppato per il Palio arrivando secondo.
Tartuca Pusceddu, Mocambo. La Tartuca ha montato il fantino che come scrivevo, gli dava garanzie in un modo, provare a vincere, e in un altro controllare l’avversaria. Mannucci ci poteva montare ma ha preferito la garanzia Pusceddu.
Bighino per tutta la strada è quinto spingendo e frustando, arrotondando le curve per tenere il cavallo sempre sul suo passo, ma non guadagna e non perde nulla Mocambo rimane con il suo passo fino sul Bandierino. Mocambo è questo, non ha fatto il salto in salto in più che ha fatto Porto Alabe grazie sopra a tutto alla conoscenza che ha di lui il veterinario dell’Oca. Perciò un discreto a Pusceddu.
La Chiocciola Migheli e Raktou. Scelta logica e condivisibile quella del Migheli da parte della Chiocciola, il cavallo lo allena lui. Prima parliamo del cavallo perché ha disatteso le mie aspettative, ha cominciato a rifiutare l’allineamento al canape le ultime due prove e per il Palio, poi cade entrato a san martino in modo inspiegabile, perché ho cercato di vedere se lo tocca l’Oca, ma pare di no dai filmati che ho visionato. Ecco perché scrivo tardi prima ricontrollo dai filmati contrada per contrada, non leggo giornali o non ascolto commenti tv tanto per esser chiari, questo è il mio pensiero visionando la corsa, dove ho bisogno di ricordare. Migheli quindi cade incolpevolmente.
L’Aquila Caria e Renalzos. Se lo avete visto voi, io no. Secondo me ha fatto l’errore di non rimettere il cavallo come è stato montato nelle corse e gli addestramenti del protocollo. Più e più volte ho scritto che Renalzos da quando gli hanno messo l’alza morso era trasformato in positivo, ecco il suo esser preso. Lui non lo ha rimesso, ed è questo l’errore fondamentale di una corsa poi insignificante ed è anche il motivo delle brutte prove che lo hanno di conseguenza condizionato a correre come ha corso. Male, molto male. L’Aquila con un cavallo nuovo gli aveva dato la possibilità di rifarsi dopo Luglio 2015, confidando nella sua voglia di riscatto, disattesa. In più l’Aquila si è presa un a fogata dell’Oca indirizzata a Caria che però in quel momento era fantino dell’Aquila. Il loro astio verso Caria lo potevano dimostrare in provincia dove ha sempre corso indossando la sua giubba da corsa e non quella di una contrada ammesso poi che meritasse la fogata.
Ho concluso il mio pensiero sul Palio del 2-Luglio-2016 alla prossima.
Grazie Brontolo
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